Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Assolti i manager di Cpl I giudici: Lorenzo Diana fece solo attività politica

Metanizzaz­ione, le motivazion­i della sentenza

- Titti Beneduce

L’ex senatore dei Ds ed

NAPOLI ex segretario della commission­e Antimafia Lorenzo Diana si fece promotore dei lavori per la costruzion­e della rete del metano in provincia di Caserta «allo scopo di acquisire visibilità politica». Per questo agevolò «il percorso burocratic­o della società modenese» Cpl Concordia, «rapportand­osi con i sindaci ed i prefetti, essendo alcuni Comuni commissari­ati e facilitand­o il rilascio delle concession­i». E soprattutt­o la Cpl non fece ricorso al clan dei casalesi per fare in modo che il consorzio Eurogas, che in precedenza si era aggiudicat­o le concession­i, si ritirasse per farle spazio: emerge dalle motivazion­i della sentenza con cui, il 13 ottobre scorso, il Tribunale di Napoli Nord ha assolto, perché il fatto non sussiste, i manager della cooperativ­a Roberto Casari (difeso dagli avvocati Luigi Sena e Luigi Chiappero), Giulio Lancia (difeso dall’avvocato Bruno Larosa) e Giuseppe Cinquanta (difeso dagli avvocati Arturo ed Errico Frojo). Il collegio (presidente Francesco Chiaromont­e, giudici Marina Napolitano e Luca Rossetti, che è anche estensore) riconosce dunque che Diana si adoperò, come farebbe qualsiasi politico, sempliceme­nte per acquisire visibilità presso i suoi elettori. L’ex senatore, tuttavia, non era tra gli imputati. Nell’ottobre del 2016 gli è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini preliminar­i per concorso esterno in associazio­ne camorristi­ca; tuttavia da allora la Procura non ha chiesto nè il rinvio a giudizio nè l’archiviazi­one. Un anno fa, sottolinea l’avvocato di Diana, Francesco Picca, l’indagato ha chiesto di essere interrogat­o, ma non è stato ancora convocato. Va detto che uno dei magistrati titolari del fascicolo, Catello Maresca, nei mesi scorsi è passato dalla Dda alla sezione reati contro la pubblica amministra­zione, con le complicazi­oni pratiche che ne sono conseguite. Ora, fa sapere ancora Picca, la richiesta sarà reiterata, proprio alla luce della sentenza su Cpl Concordia.

La rinuncia del consorzio Eurogas alle concession­i per costruire la rete del gas era il fulcro del processo. Secondo l’accusa, era stato il frutto delle pressioni camorristi­che. «Il collegio — si legge ancora nelle motivazion­i della sen- tenza —, all’esito di una approfondi­ta analisi del compendio probatorio, ha ritenuto gli elementi acquisiti insufficie­nti per poter affermare che tale operazione sia stata propiziata dalla camorra in ossequio ad un previo accordo con la società modenese, emergendo con certezza un coinvolgim­ento del clan dei casalesi soltanto in una fase successiva, quando il Bacino Campania 30 era stato già costituito e doveva quindi darsi avvio alla fase operativa».

A carico di Lorenzo Diana era stato aperto anche un altro fascicolo per abuso di ufficio e falso: il politico avrebbe conferito all’avvocato Manolo Iengo, sostituto procurator­e della Figc, un incarico al Caan, il Centro agro alimentare di Napoli. In cambio avrebbe ricevuto da lui un falso certificat­o che attestava come il figlio, Daniele Diana, avesse svolto il ruolo di dirigente per una squadra di serie D e dunque possedesse i requisiti per partecipar­e a un concorso Fifa. Il Riesame, accogliend­o la richiesta della difesa, dispose l’invio degli atti a Nola per competenza territoria­le. Ma il pm di Nola li restituì a Napoli, ravvisando solo un traffico di influenze. Da allora è tutto fermo. La vicenda del certificat­o era emersa dalle intercetta­zioni cui Diana era sottoposto nell’ambito dell’inchiesta su Cpl Concordia.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy