Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Debiti, il verdetto entro 72 ore
Il Comune aspetta una risposta per venerdì o si rischia un rinvio post-voto I ministeri sono al lavoro sulle percentuali del passivo a carico dello Stato
Si lavora ai dettagli dell’intesa
NAPOLI col governo. Le parti cercano di limare le ultime differenze sulle percentuali di ripartizione dei debiti che, per il momento, sono ricaduti tutti sul Comune di Napoli. Parliamo del debito con il consorzio Cr8 che risale ai tempi del commissariato straordinario di governo postsisma dell’80, e che continua a tenere in scacco le finanze di Palazzo San Giacomo con un pignoramento di 24 milioni sugli 85 complessivi.
Soldi che per il Comune di Napoli sono in gran parte a carico del governo; tesi, questa, che il sindaco ha portato in piazza a Roma, la scorsa settimana, quando ha manifestato sotto la sede del Parlamento insieme alla sua giunta e al variegato mondo della sua maggioranza. Un migliaio di persone circa portate in piazza per sostenere che quel debito non è del Comune di Napoli. Tesi che pare si stia facendo strada.
A Palazzo San Giacomo ritengono sia questione di ore prima che arrivi, via Pec, la bozza da Roma per un accordo che potrebbe portare il Consorzio Cr8 a recedere dal pignoramento. O, almeno, questa è la speranza. Attilio Auricchio, direttore generale del Municipio, ha avuto la delega da de Magistris per definire l’intesa con i tecnici della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, incaricata a sua volta dal premier Gentiloni di affrontare e risolvere il «problemaNapoli»: il presidente del Consiglio, infatti, pare sia molto attento alla questione è sembra che abbia dato ampio mandato affinché si giunga ad una soluzione che non stritoli il Comune di Napoli. Ma questo si vedrà.
La percentuale di accollo del debito a carico dello Stato potrebbe essere di circa il 77% dell’importo complessivo. Ma sono percentuali ancora da definire e soggette a tante variabili. «Certo — raccontava l’assessore, Enrico Panini, che sul suo assessorato, quello al Bilancio, ricade ovviamente ogni decisione in materia economica — se non leggiamo la bozza difficilmente possia- mo fare le nostre valutazioni». Quel che però tiene col fiato sospeso tanti in Municipio è la questione tempo: se la bozza non dovesse arrivare, ed essere condivisa, entro venerdì, quindi entro 72 ore circa, scatterà la
vacatio post voto che determinerà un’inevitabile assenza di interlocutori governativi. Questo è il vero rischio che serpeggia e che toglie il sonno al sindaco e ai suoi collaboratori più stretti. Perché dalla risoluzione di questo problema dipende tanto. Dipende innanzitutto il prossimo bilancio. E 85 milioni in più o in meno, in un comune come quello di Napoli, fanno davvero tanta differenza.