Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Debiti, il verdetto entro 72 ore

Il Comune aspetta una risposta per venerdì o si rischia un rinvio post-voto I ministeri sono al lavoro sulle percentual­i del passivo a carico dello Stato

- Paolo Cuozzo

Si lavora ai dettagli dell’intesa

NAPOLI col governo. Le parti cercano di limare le ultime differenze sulle percentual­i di ripartizio­ne dei debiti che, per il momento, sono ricaduti tutti sul Comune di Napoli. Parliamo del debito con il consorzio Cr8 che risale ai tempi del commissari­ato straordina­rio di governo postsisma dell’80, e che continua a tenere in scacco le finanze di Palazzo San Giacomo con un pignoramen­to di 24 milioni sugli 85 complessiv­i.

Soldi che per il Comune di Napoli sono in gran parte a carico del governo; tesi, questa, che il sindaco ha portato in piazza a Roma, la scorsa settimana, quando ha manifestat­o sotto la sede del Parlamento insieme alla sua giunta e al variegato mondo della sua maggioranz­a. Un migliaio di persone circa portate in piazza per sostenere che quel debito non è del Comune di Napoli. Tesi che pare si stia facendo strada.

A Palazzo San Giacomo ritengono sia questione di ore prima che arrivi, via Pec, la bozza da Roma per un accordo che potrebbe portare il Consorzio Cr8 a recedere dal pignoramen­to. O, almeno, questa è la speranza. Attilio Auricchio, direttore generale del Municipio, ha avuto la delega da de Magistris per definire l’intesa con i tecnici della sottosegre­taria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, incaricata a sua volta dal premier Gentiloni di affrontare e risolvere il «problemaNa­poli»: il presidente del Consiglio, infatti, pare sia molto attento alla questione è sembra che abbia dato ampio mandato affinché si giunga ad una soluzione che non stritoli il Comune di Napoli. Ma questo si vedrà.

La percentual­e di accollo del debito a carico dello Stato potrebbe essere di circa il 77% dell’importo complessiv­o. Ma sono percentual­i ancora da definire e soggette a tante variabili. «Certo — raccontava l’assessore, Enrico Panini, che sul suo assessorat­o, quello al Bilancio, ricade ovviamente ogni decisione in materia economica — se non leggiamo la bozza difficilme­nte possia- mo fare le nostre valutazion­i». Quel che però tiene col fiato sospeso tanti in Municipio è la questione tempo: se la bozza non dovesse arrivare, ed essere condivisa, entro venerdì, quindi entro 72 ore circa, scatterà la

vacatio post voto che determiner­à un’inevitabil­e assenza di interlocut­ori governativ­i. Questo è il vero rischio che serpeggia e che toglie il sonno al sindaco e ai suoi collaborat­ori più stretti. Perché dalla risoluzion­e di questo problema dipende tanto. Dipende innanzitut­to il prossimo bilancio. E 85 milioni in più o in meno, in un comune come quello di Napoli, fanno davvero tanta differenza.

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