Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mario Rui, alla scoperta del killer delle punizioni

Erede di Ghoulam si è guadagnato la scena con le prestazion­i e la perla di lunedì a Cagliari

- Ciro Troise

Era il 1 Novembre, in

NAPOLI Napoli-Manchester City, gli azzurri, dopo una mezz’ora esaltante, crollano per l’infortunio di Ghoulam. Mario Rui non è neanche in panchina, entra Maggio e va Hysaj a sinistra.

«Se Mario Rui torna velocement­e ai livelli di due anni fa, la priorità va su di lui, se, però, non cresce di condizione, la soluzione Hysaj a sinistra può essere un’ipotesi», così Sarri affronta in conferenza stampa il tema della perdita di Ghoulam, che aveva raggiunto il livello dei migliori esterni d’Europa. Fino a quel momento Mario Rui aveva giocato solo tre minuti nella gara d’andata contro il Cagliari, dopo la complicata stagione vissuta a Roma tra l’infortunio e le sole nove presenze totalizzat­e. Contro il Chievo Verona la sua prima gara da titolare, le qualità tecniche e l’adattabili­tà al sistema di gioco di Sarri, già conosciuto ad Empoli, sono evidenti ma ha bisogno di tempo per crescere sotto il profilo della condizione atletica.

Dalla gara del “Bentegodi” Mario Rui ha migliorato le sue prestazion­i fino a diventare una certezza della catena di sinistra, che è tornata ad essere fluida come nei tempi migliori. Senza Ghoulam il Napoli è ancora primo in classifica, ha abbassato la media dei gol subiti e, dopo un periodo di maggiore fatica, è tornato a produrre tanto anche a livello offensivo. Il Napoli ha perso esplosivit­à, fisicità, centimetri, capacità di progressio­ne, la soluzione tattica con Ghoulam che veniva di più dentro al campo per aprire le difese avversarie, ma ci sono degli aspetti in cui con Mario Rui è cresciuto: l’attenzione difensiva, la pulizia nel palleggio e una soluzione in più sulle palle inattive.

Mario Rui per il Napoli è stato un investimen­to importante, sono stati impegnati 10 milioni di euro per l’obbligo di riscatto e il terzino sinistro azzurro percepisce un ingaggio di 1,8 milioni di euro. Giuntoli e Sarri l’hanno scelto e si sono mossi nelle pieghe di una trattativa complessa per convincere tutte le parti. La scelta è stata premiata dal campo, Mario Rui, dopo circa un mese d’impiego continuo, ha intrapreso il sentiero della crescita e trasmette la sensazione di poter ancora migliorare. Sono arrivati anche due gol (uno in collaboraz­ione con Zielinski) e un assist, il calcio d’angolo che ha portato alla rete di Koulibaly contro il Verona. La crescita genera fiducia, in quattro delle ultime cinque gare è andato al tiro sfruttando il suo ottimo piede sinistro, diventato noto a tutti con la punizione del 5-0 al Cagliari. Una traiettori­a che ha scatenato prima gli sfottò dei compagni e poi l’irriverent­e paragone con la storica traiettori­a di Maradona contro la Juventus. Non è la prima punizione vincente della sua carriera, nel 2012, con la maglia del Gubbio in serie B, andò a segno contro Reggina e Cittadella. Un’altra risorsa a sua disposizio­ne che potrebbe convincere il ct del Portogallo Fernando Santos a convocarlo per il Mondiale. In estate Mario è stato ad un passo dalla Nazionale ma la preconvoca­zione per le gare contro Isole Far Oer e Ungheria non si è poi tradotta nei fatti. Mario Rui finora ha indossato solo le maglie delle Nazionali giovanili del Portogallo, dall’Under 16 all’Under 21, sogna il debutto al Mondiale in Russia, una prospettiv­a possibile viste le sue prestazion­i.

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Il portoghese del Napoli, Mario Rui

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