Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Reagiscono alla rapina Due fratelli accoltella­ti

Due malviventi ad agire in un’area piena di militari e forze dell’ordine. Grave una delle vittime

- di Fabio Postiglion­e

Quando è arrivato al

NAPOLI pronto soccorso dell’ospedale Vecchio Pellegrini aveva le mani intrise di sangue e schiacciav­a con forza la pancia. Gli tremavano le gambe ed era pallido in volto. Accanto a lui un ragazzo che cercava di sorreggerl­o con la mano destra mentre con la sinistra si teneva la guancia per un taglio netto da cui perdeva sangue. Una scena terribile che ha visto vittime due fratelli incensurat­i, accoltella­ti per un tentativo di rapina nel centro storico di Napoli a pochi passi da piazza Bellini, zona di movida che sulla carta dovrebbe essere «super presidiata» dalle forze dell’ordine e dalle pattuglie «miste» dell’esercito.

Ancora una volta vili aggression­i insanguina­no i fine settimana napoletani. È accaduto tutto in una manciata di secondi a Port’Alba, pochi minuti dopo le 2 della scorsa notte. Due fratelli avevano trascorso una serata in compagnia di altri amici in un locale della zona. Qualche birra, due chiacchier­e e poi a casa. Avevano parcheggia­to l’auto nei pressi di piazza Dante. Qualcuno però li aveva adocchiati e per strada non c’era tanta gente. Faceva freddo, tirava vento: non era la serata ideale per restare in piazza. I due fratelli, uno di 29 e l’altro di 20, si sono incamminat­i per via Bellini e hanno girato a Port’Alba: volevano raggiunger­e l’auto. Sono stati presi di spalle da due uomini. Avevano il volto parzialmen­te coperto da una sciarpa e parlavano in dialetto napoletano. Volevano soldi, volevano i cellulari, il portafogli: tutto ciò che avevano nelle tasche. I due aggressori erano molto agitati, forse sotto l’effetto di droghe. Le due vittime sacrifical­i hanno però preso coraggio e hanno tentato di reagire alla rapina. Ma è bastato un gesto di disapprova­zione per scatenare la rabbia di uno dei due banditi che ha afferrato un coltello lungo venti centimetri che aveva nascosto in un giubbotto e l’ha utilizzato prima contro uno e poi contro l’altro.

Il 20enne è stato il primo ad essere rimasto ferito. Una coltellata dritta al centro dell’ombelico che gli ha trafitto il cappotto, poi il maglione e la maglietta e gli ha lesionato una parte dello stomaco. Poi l’aggressore si è girato verso il fratello più grande: un fendente al volto che lo ha sfregiato poi un altro parato dal braccio che ha riportato un taglio profondo. Una violenza inaudita che poteva provocare gravi danni ai due, poteva portarli addirittur­a alla morte. I due ragazzi sono scesi verso piazza Dante chiedendo soccorsi. Sono stati portati d’urgenza al Vecchio Pellegrini e quando sono scesi dall’auto erano pieni di sangue. Sono stati chiamati i carabinier­i che hanno fatto partire le indagini.

Innanzitut­to hanno ascoltato le versioni dei due ragazzi. Il meno grave ha riportato una lesione al volto e una al braccio con 21 giorni di prognosi. Il più giovane è ancora in prognosi riservata. La ferita, molto profonda, ha lesionato una parte dell’intestino e dello stomaco. La lama si è fermata a pochi centimetri dal fegato. Avrebbe rischiato di morire per una emorragia interna. Il racconto dei fratelli è verosimile e per questo l’indagine batte su un’unica pista, quella del tentativo di rapina finita male. Non è la prima volta che nella zona ci sono aggression­i violente da parte di bande di ragazzini, spesso armate di coltelli, altre volte di pistole, che prendono di mira «bravi ragazzi» per ripulirli dei loro averi. In estate, invece, le vittime sacrifical­i di queste gang sono i turisti che affollano i Decumani.

Al buio L’episodio si è verificato intorno alle 2 di ieri notte, indagano i carabinier­i

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Il teatro Uno degli scorci di Port’Alba, dove si è verificato il fatto

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