Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Berlusconi a Napoli parla di flat tax e poi va a visitare il Cristo velato
L’ira di Verdi e Pd: rotto il silenzio elettorale Pascale: quante speculazioni su mio padre
Spiega la flat tax alla titolare
NAPOLI di una delle botteghe artigiane di San Gregorio Armeno. Domanda ad un anziano (ma certamente di età più giovane di lui) quanto prende di pensione sociale; poi gli dà una pacca sulla spalla e fa: «Con noi al Governo la sua pensione sarà di mille euro al mese».
Silvio Berlusconi arriva in treno a Napoli in compagnia della sua fidanzata Francesca Pascale, avvolta in un abito lungo rosso e coperta da un giaccone bianco di pelliccia. La sosta in piazza dei Martiri salta per via del maltempo. Ma non la visita al Cristo velato nella Cappella Sansevero. «Sono ventiquattro anni che vengo a Napoli e ho tutte le volte perso l’occasione di fare un salto qui — ha commentato all’uscita l’ex premier —. E dopo aver ammirato la scultura del Sammartino nelle foto, ora finalmente ho potuto apprezzarla da vicino. Napoli e tutto il paese devono essere orgogliosi di questo straordinario patrimonio culturale».
I Verdi protestano per la violazione del silenzio elettorale. Lo fa anche il Pd, ma senza commentare: la segretaria regionale Assunta Tartaglione si limita a pubblicare sul suo profilo Facebook la normativa che regolamenta la vigilia del voto. «Oggi — riprende l’ex premier all’uscita dal Grand Hotel Vesuvio — non voglio parlare di politica. Mi trovo sempre benissimo a Napoli. Siamo andati a vedere delle cose stupende, dopo giorni molto impegnativi è giunta finalmente una giornata di relax». Ed è proprio al Vesuvio che Silvio e Francesca hanno incontrato a pranzo dirigenti e candidati.
Il leader di Forza Italia ha voluto assaggiare un pezzo di pizza Margherita e della carne. A fargli compagnia a tavola — tra mozzarelle, pomodori, spaghetti con vongole veraci, spigole, pastiera e babà — e in una atmosfera untuosa e laccata di cortigianeria, il coordinatore regionale del partito, Domenico De Siano; l’ex presidente della Regione, Stefano Caldoro; i candidati Antonio Pentangelo e Mara Carfagna; l’europarlamentare Fulvio Martusciello; Luigi e Armando Cesaro; quindi Severino Nappi, Clemente Mastella e la moglie Sandra Leonardo, Carlo Sarro, il presidente della Lazio candidato a Caserta e a Benevento, Claudio Lotito; il leader dell’Udc, Lorenzo Cesa (Noi con l’Italia-Udc); il coordinatore metropolitano di Fi, Paolo Russo; il consigliere regionale Ermanno Russo e il presidente dei farmacisti di Napoli, Vincenzo Santagada. «Occorre puntare su Antonio Tajani – ha detto Berlusconi ai presenti – che in Europa gode di ampia stima e larghissima considerazione. E poi su Guido Bertolaso che resta uno degli uomini più operativi e risoluti del paese. Certo – ha continuato – se il centrodestra avesse mostrato maggiore compattezza, senza i continui distinguo di Meloni e Salvini, probabilmente avremmo dato un’altra immagine all’elettorato, soprattutto quello ancora incerto».
I deputati Paolo Russo e Mara Carfagna sono apparsi particolarmente attenti ad ogni dettaglio, soprattutto nell’accudire Francesca Pascale, sicura e disinvolta nel ruolo di tutor politico nella sua Campania. Francesca si è poi lamentata con alcuni presenti per le polemiche che hanno accompagnato la fase di preparazione delle liste.
Qualcuno ha indicato la reazione, giudicata fuori le righe, di Nunzia De Girolamo, esclusa all’ultimo momento e paracadutata a Bologna, oltre che rimanere nel proporzionale a Benevento. «Vi prego — ha sbottato con fastidio Berlusconi — non me ne parlate». Ma soprattutto la lady di Arcore ha espresso tutta la sua amarezza per l’endorsement del papà Rosario su Facebook a favore dei 5 stelle. «C’è chi specula su queste incomprensioni – avrebbe confessato – ma io ci rimango molto male».