Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Maglione (Anm): gente spietata, condanniamo questa violenza
Mi pare azzardato affermare che a compiere questo agguato siano potuti essere i writer, si indaga
Abbiamo messo subito nelle mani della polizia i filmati delle telecamere a circuito chiuso
È arrivato all’ospedale
NAPOLI Cardarelli mentre il vigilante aggredito alla stazione di Piscinola nelle prime ore di sabato notte era ancora in sala operatoria. Ciro Maglione, amministratore unico di Anm, teneva a dare alla famiglia dell’uomo un segno concreto e tangibile della vicinanza dell’azienda al loro dolore. «È stata una aggressione feroce, che condanniamo con fermezza» ha detto al figlio dell’uomo, mentre attendeva insieme con lui all’esterno del blocco operatorio.
Ha incontrato anche la moglie della guardia giurata aggredita?
«Nel tempo che ho trascorso all’ospedale la signora era impegnata al commissariato di Scampia. L’avevano chiamata, credo, per avere qualche elemento in più per fare luce su una storia che ci ha lasciato senza fiato. È stata una aggressione spietata, brutale. E le condizioni di suo marito sono davvero difficilissime. Ho atteso che uscisse dalla sala operatoria, la prognosi è riservata e per ora resta in rianimazione».
Piscinola è una stazione, storicamente, in balìa dei writer. Solo un mese fa le guardie giurate trovarono all’interno della stazione un vagone dove i disegni ritraevano un maiale con la divisa di vigilantes.
«Questo è vero, ci sono molti episodi e continue incursioni. Ma tutto questo mi pare poco per giungere alla conclusione che a compiere l’aggressione sia stato uno o più writer, occorrono elementi più solidi. La polizia sta facendo una serie di indagini e noi subito abbiamo messo a disposizione degli inquirenti le immagini registrate dalle nostre telecamere. I nostri tecnici si sono messi al lavoro subito e speriamo che il materiale raccolto serva a fare luce su quanto accaduto in tempi brevissimi. Pare che ci siamo riscontri molto utili».
Il livello di sicurezza nelle stazioni della metropolitana vacilla pericolosamente. All’inizio di gennaio un quindicenne venne aggredito a Chiaiano, ora c’è un vigilante in fin di vita.
«Si tratta di due storie differenti, in comune c’è la ferocia che ha coinvolto le vittime. Per il resto la dinamica e il contesto sono del tutto diverse. La condanna resta ferma per entrambi gli episodi. In questo caso si è colpito un lavoratore che, insieme con i colleghi, è tenuto a garantire la sicurezza di tanti e che per noi tutela impianti al servizio della cittadinanza».