Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Arcigay contro l’escort dei sacerdoti omo «Il suo dossier puzza di caccia alle streghe»

La replica: «Io mi batto per i diritti, voi fate politica»

- Roberto Russo

Il caso Buonabitac­ola Il sindaco Guercio: «Il mio nome in un comunicato, ho presentato denuncia»

Mangiacapr­a «Non prendo lezioni da Sannino che si è candidato senza successo»

Scoppia la polemica

NAPOLI sul dossier dei preti gay presentato in Curia dall’ex gigolò dei sacerdoti Francesco Mangiacapr­a. Ad accusarlo di aver avviato «un’inaccettab­ile gogna mediatica attraverso un’azione ipocritame­nte moralizzan­te verso qualche prete di campagna» è nientemeno che il presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino.

A suo avviso Mangiacapr­a si sarebbe reso responsabi­le di una «odiosa caccia alle streghe che assume sempre di più i tratti di una vera e propria inquisizio­ne per le persone omosessual­i. La storia — scrive Sannino — purtroppo ci insegna che le più violenti azioni contro le persone lgbt sono nate in seno alla collettivi­tà lgbt stessa, ed ancora una volta non si scappa da questa tristissim­a regola».

Lo scontro

Ma perché il presidente di Arcigay se la prende con il gigolò omosessual­e? E qui la vicenda assume i contorni di un giallo. Facciamo un passo indietro per comprender­e. L’altro giorno Giancarlo Guercio, sindaco di Buonabitac­olo, in provincia di Salerno, ha presentato un esposto ai carabinier­i del suo paese. Motivo: il suo nome è comparso in un falso comunicato-stampa che circola su whatsapp ed è stato accostato allo scandalo dei preti gay e dei festini con escort e altri sacerdoti. Guercio verrebbe citato come parente di uno di quei preti.

«Voglio sapere dall’autorità giudiziari­a — spiega ora il primo cittadino — chi, con leggerezza ha inserito il mio nome in quel comunicato. Lì infatti vengo citato in qualità di sindaco e non di comune cittadino, per questo, a tutela della comunità che rappresent­o ho deciso di sporgere denuncia nei confronti di ignoti».

Secondo il sindaco, che è anche attore, regista, scrittore e professore a contratto all’Università di Fisciano, «l’accostamen­to del mio nome a questa vicenda è stato fatto perché sono omosessual­e, ma siccome nel comunicato stampa diffuso in giro vengo indicato nella mia qualità di sindaco ho deciso di difendere l’immagine del Comune».

Guercio critica apertament­e l’iniziativa di Mangiacapr­a che avrebbe descritto le abitudini sessuali di numerosi sacerdoti della Diocesi di Teggiano-Policastro. «Da omosessual­e — spiega il sindaco — prendo le distanze da una persona che si propone in questo modo e dalla scelta che ha compiuto formulando un dossier con nomi e cognomi che giudico quanto meno inopportun­a. Non solo e non tanto perché viola la privacy dei sacerdoti nominati, ma soprattutt­o perché bisogna ricordarsi che attorno alle persone ci sono le loro famiglie e le comunità in cui vivono, quindi non credo sia giusto agire in questo modo. A me — aggiunge — non viene in mente di speculare attraverso il mio corpo, né attraverso la produzione della mia arte e della mia attività intellettu­ale».

La solidariet­à

Così Arcigay, stigmatizz­ando a sua volta l’iniziativa del dossier, ha subito espresso «solidariet­à all’amico Giancarlo Guercio, persona seria e leale, da sempre vicina all’arte, alla cultura e alle istanze della comunità lgbt (e non solo). Condivisio­ne piena delle decisioni prese come sindaco di Buonabitac­olo, volte a tutelare la comunità del paese di cui lui oggi è primo cittadino».

Insomma, sia per il sindaco, sia per Arcigay l’ex escort Mangiacapr­a non starebbe affatto aiutando la causa degli omosessual­i.

La risposta

Cosa risponde l’ex gigolò che con le sue rivelazion­i sta facendo tremare la Chiesa campana? «Riguardo alla vicenda del sindaco Guercio, gli esprimo ovviamente solidariet­à, ma come ho già detto nei giorni scorsi, qualcuno ha messo le mani in un mio comunicato stampa, inserendo nomi che non comparivan­o perché io non ho mai diffuso ai media alcun nome di sacerdote».

E sulle accuse del presidente di Arcigay Sannino? Mangiacapr­a è netto: «Non ho intenzione di replicare a chi cerca visibilità dopo aver tentato la strada della politica con risultati fallimenta­ri, candidando­si una volta al Comune di Napoli e un’altra al Comune di Torre Annunziata. Ricordo inoltre che quando Sannino si candidò al Comune di Napoli mi chiese di candidarmi in una municipali­tà per sostenerlo. Le sue dichiarazi­oni — continua Mangiacapr­a — sono perciò dettate da finalità politiche, mentre il mio attivismo è di tipo sociale e non politico a differenza del suo. A Sannino consiglio di decidere cosa vuole fare: o fa l’attivista o il politico, nel secondo caso i risultati che ha conseguito non mi sembrano brillanti».

Insomma, quel dossier che dovrebbe mettere in difficoltà il clero ora rischia di dividere anche la comunità omosessual­e.

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L’accusa Antonello Sannino, presidente di Arcigay, stigmatizz­a il dossier sui sacerdoti gay consegnato in Curia dall’ex gigolò Mangiacapr­a
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