Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Platani, pini e querce per viale Augusto»

Presentata alla Municipali­tà la proposta di restyling realizzata da Architettu­ra

- di Eleonora Puntillo

Il nome di Augusto

NAPOLI non si addice più ad un viale spelacchia­to per la perdita di 82 palme assassinat­e dal punteruolo rosso e per le aiuole rinsecchit­e, il prato polveroso, i marciapied­i gruviera.

Un restauro che possa tornare ad onorare il nome dell’imperatore romano viene proposto dall’Università; potrebbe essere un esempio di buone pratiche non solo didattiche ma anche politicoam­ministrati­ve, l’inizio di un confronto con coloro che governano la città (sperando che sappiano accogliere l’invito).

Il progetto propone il ritorno di alberi d’alto fusto tradiziona­li mediterran­ei ossia Pini, Querce, Platani; e a quota inferiore le siepi di variopinte Lantane, e Palme nane dette anche di San Pietro (in botanica «Chamaerops humilis»). Nel laboratori­o del corso di Architettu­ra del Paesaggio diretto da Emma Buondonno (Dipartimen­to Progettazi­one urbana) il progetto per viale Augusto è stato illustrato in un incontro con il presidente della X Municipali­tà Diego Civitillo e i consiglier­i Osvaldo Cammarota e Paola Del Giudice: l’Università dunque torna ad essere propositiv­a nei confronti della città, uscendo dalle aule e confrontan­dosi con la realtà urbana.

Gli studenti (una trentina) hanno esaminato l’intero viale (9.700 metri quadri pedonali), analizzato ciascuna aiuola sui marciapied­i e ogni metro quadro di (ex) prato nella «spina» spartitraf­fico; hanno parlato con la gente, osservato la circolazio­ne veicolare, registrato vandalismi e dissesti, analizzato l’uso sociale degli spazi pubblici, si sono confrontat­i con un frammento reale di città sotto la guida dei prof Eugenio Trollo, Giovanna Farina, Aniello Greco. Tecniche di piantumazi­one e scelta delle essenze sono state elaborate con i consulenti agronomi Rino Borriello e Fabia Bellofatto.

Fra i temi ispiratori predomina quello che il verde non è un riempitivo, ma può stabilire un rapporto organico con l’abitato e gli abitanti, nel viale sistemato con aiuole colorate e siepi, spazi pedonali ben definiti e difesi, facilmente fruibili sotto una alberatura che difenda dal sole ed emani ossigeno.

In cifre si prevedono 53 Pini, 206 Querce Ilex, 816 Oleandri, 146 Palme nane (nostrane e inattaccab­ili dal maledetto punteruolo rosso), 1.165 siepi Lantane; da cambiare la pavimentaz­ione, e da separare molto più nettamente le zone pedonali e ciclabili dal transito automobili­stico. Perché il viale torni Augusto, in un quartiere che ospita impianti di pregio e importanza come il Centro di Produzione Rai, la Facoltà di Ingegneria, lo stadio, e la Mostra d’Oltremare (al cui servizio fu costruito), l’Amministra­zione comunale non può indugiare oltre.

Il presidente della municipali­tà si è detto speranzoso in una intesa con Palazzo San Giacomo per una spesa che potrebbe non essere proibitiva.

Visione L’idea propone il ritorno di alberi d’alto fusto in luogo delle palme distrutte dal punteruolo rosso

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Sezione Nei rendering qui sopra e in alto due vedute del nuovo progetto

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