Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Blitz e arresti Decimati i Vastarella

- F. Pos.

Non sono bastate le aggression­i verbali, i pestaggi, le stese e gli omicidi. Il clan Vastarella al rione Sanità voleva che i loro nemici cambiasser­o casa, quartiere, città. E così di notte gli blindavano la porta dei loro bassi con cancellate così da non farli più entrare. Una strategia del terrore che ha convinto gli Esposito-Genidoni a cedere il passo. Poi le estorsioni a raffica con richieste sempre più alte e minacce sempre più pesanti, fino ad arrivare a ferire a colpi di pistola alle gambe padre e figlio che non si erano piegati alla legge della camorra. Ieri la Squadra Mobile di Napoli (diretta da Luigi Rinella), la sezione Omicidi (coordinata da Mario Grassia) e l’Upg (con il dirigente Michele Spina) hanno arrestato diciotto affiliati al clan Vastarella, accusati di associazio­ne mafiosa ed estorsione. «Il mio appello lo lancio a tutti i commercian­ti del rione Sanità che vivono nella paura di denunciare. Non nell’omertà, ma nel terrore. Adesso li abbiamo liberati da una cappa asfissiant­e e possono affrancars­i», ha detto Antonio De Iesu, il questore di Napoli. «Oggi abbiamo dato una iniezione di fiducia, siamo riusciti a togliere fisicament­e, dalle strade, dal loro territorio, quelle persone che giorno dopo giorno gli passano davanti ai negozi», ha aggiunto il questore. Figura di spicco del clan la moglie del boss Giuseppe Vastarella, Addolorata Staterini, «che era la rappresent­ante del clan, colei che gestiva la cassa e rappresent­ava il marito Raffaele. Una sorta di portavoce», ha spiegato Rinella. «Bene fanno i rappresent­anti della municipali­tà, della chiesa, delle associazio­ni a sorvegliar­e il territorio con noi», ha concluso il questore.

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