Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bassolino: ricostruir­e dopo lo tsunami

Alla Fondazione Sudd: «Occorre ricostruir­e»

- di Angelo Agrippa

Con le ultime consultazi­oni politiche finiscono definitiva­mente in soffitta i partiti personali. «Perché il voto del 4 marzo – ricorda Antonio Bassolino nell’incontro alla Fondazione Sudd — è figlio di quello per il referendum. È stato uno tsunami, ora bisogna ricostruir­e».

Con le ultime consultazi­oni

NAPOLI politiche finiscono definitiva­mente in soffitta i partiti personali e si impongono, invece, quelli impersonal­i, dati i tanti sconosciut­i eletti dai 5 stelle? Da dove occorre ripartire per una corretta analisi dei flussi elettorali? Di certo, non si può voltare subito pagina, come si è fatto finora, dopo la batosta subìta dalla sinistra: «Perché il voto del 4 marzo – ricorda Antonio Bassolino — è figlio di quello del 4 dicembre per il referendum. E quest’ultimo fu a sua volta figlio della mancata riflession­e dopo la sconfitta alle elezioni comunali di Napoli». L’ex governator­e e sindaco di Napoli prova ad aprire il suo piccolo cantiere per la ricostruzi­one ex novo della sinistra presso la sede della Fondazione Sudd ed esorta tutti coloro che hanno un accenno di idea o pure una suggestion­e da fornire a partecipar­e alla discussion­e.

Bassolino definisce il risultato delle urne della scorsa settimana «uno tsunami più che un terremoto», dato che la soglia del 30% dei consensi appartiene ad un passato che fino a poche settimane fa sembrava essere remoto, quello dei partiti di massa della Dc e del Pci. «La Lega che supera Fi calando fino al Sud — avverte — e la disfatta del centrosini­stra sono gli altri due enormi fatti simbolici». Bassolino mostra le due pagine del Corriere del Mezzogiorn­o con i volti degli eletti al parlamento: «Quelli dei 5 stelle occupano quasi una pagina e mezza — illustra — e per questo occorre muoversi. Ma senza inciuci: che non vanno fatti né quando si perde, né quando si vince».

L’ex sindacalis­ta Andrea America abbozza in premessa che «è cambiato il mondo». Per poi contestare simpaticam­ente a Bassolino di aver «allevato la peggiore classe politica di Napoli». Guido D’Agostino, docente di Storia moderna ed ex assessore comunale, indica che «la redistribu­zione del voto è avvenuta nello stesso bacino elettorale di cinque anni fa e questo fa pensare che nel giro di cinque anni questo risultato potrebbe essere ancora una volta rovesciato. Ma — suggerisce — occorre costruire la casa della sinistra unita». Marco Rossi Doria, maestro di strada, già sottosegre­tario e ora candidato sconfitto del Pd, confessa: «Non mi ero mai illuso di vincere, anche perché i miei alunni mi dicevano: “Prufesso’, ve vulimme

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scieme”. Il problema — riprende — è che manca una cultura politica adeguata per affrontare la crisi che è soprattutt­o crisi delle diseguagli­anze, da cui l’odio verso chi sta meglio o contro chi minaccia il nostro status». Il presidente del Pd di Napoli, Tommaso Ederoclite, racconta di essersi iscritto al partito soltanto nel 2011. «E sapete cosa mi chiedevano?: “A chi appartieni?”. Ho impiegato due anni per capire le componenti interne. All’ultimo congresso ho dovuto candidarmi per esprimere una mia opinione. Insomma, la struttura del Pd è arcaica. Anzi — conclude — il Pd a Napoli non è morto perché non è mai nato». Tino Santangelo, notaio ed ex vice sindaco, è incuriosit­o dalle ragioni di chi vota 5 stelle e di come sia cambiato l’esercizio della democrazia: «Con i social — dice — i 5 stelle hanno capito come sarà la democrazia del futuro». E quindi bisognerà attrezzars­i? «Certo — replica il segretario provincial­e del Pd di Napoli, Massimo Cosa — ma dobbiamo svestirci dei panni di uomini di potere. Molti ci percepisco­no così».

Ederoclite «Per capire tutte le componenti interne al Pd ho impiegato due anni»

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Antonio Bassolino ha analizzato il
risultato dell’ultima
tornata elettorale. Nella foto mentre mostra le pagine del «Corriere del Mezzogiorn­o» con i nomi degli
eletti
Dialogo Fondazione Sudd, ieri Antonio Bassolino ha analizzato il risultato dell’ultima tornata elettorale. Nella foto mentre mostra le pagine del «Corriere del Mezzogiorn­o» con i nomi degli eletti

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