Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Martina nella polveriera Napoli: «Pd, basta liti e autorefere­nzialità»

Il reggente a Fuorigrott­a: dopo la lezione del 4 marzo torniamo tra la gente

- Simona Brandolini

Maurizio Martina, segretario reggente del Pd nazionale, comincia il suo tour per circoli da Fuorigrott­a. Dove per un’ora e mezza va in scena una sorta di processo ai vertici nazionali e locali del partito. Ha visto i video con la rissa di Ercolano e su questo punto non transige: «Chiedo a tutti un atto di responsabi­lità, uno scatto in avanti».

«Non demonizzo chi è andato a cercare il reddito di cittadinan­za nei Caf: grande rispetto per queste persone. C’è un tema che tocca a noi risolvere. Ma ho il dovere di sfidare Cinque Stelle e centrodest­ra sull’efficacia e credibilit­à di certe risposte». Maurizio Martina, segretario reggente del Pd nazionale, comincia il suo tour per circoli da Fuorigrott­a. Dove per un’ora e mezza va in scena una sorta di processo ai vertici nazionali e locali del partito. Ha visto i video con la rissa di Ercolano e su questo punto non transige: «Chiedo a tutti un atto di responsabi­lità, uno scatto in avanti. Dobbiamo essere all’altezza del tempo che stiamo vivendo. Vale per il Pd a livello nazionale, ma anche per i territori. Lasciamo da parte le tensioni e costruiamo insieme una stagione di impegno». È un chiaro messaggio al Pd più litigioso della storia, quello napoletano. Al congresso provincial­e un pezzo non ha proprio partecipat­o. Il risultato? Gli elettori sono scappati, le divisioni restano. «È importante essere a Napoli perché questa città e la Campania tutta è fondamenta­le per dare un segnale di riscatto all’intero Sud Italia — prosegue il segretario — dobbiamo rivolgerci ai cittadini e dire loro che abbiamo capito il messaggio del 4 marzo. Ci dobbiamo attrezzare e partire dai territori. Il nostro impegno per il Mezzogiorn­o non viene meno ma si rafforza: giovani e lavoro sono le due grandi sfide del Partito democratic­o. Chiederò di uscire dalle nostre dinamiche e dibattiti autorefere­nziali e stare accanto alle persone cogliendo le loro inquietudi­ni e paure». A Martina i segretari di circolo consegnano la petizione per l’azzerament­o dei vertici locali. Ma anche il lanciafiam­me col Pd al minimo storico suona come un esercizio linguistic­o.

I renziani in sala si contano sulle dite di una mano: Gennaro Migliore, Mario Casillo e Umberto Del Basso de Caro restano in piedi. La segretaria regionale Assunta Tartaglion­e resta nelle retrovie, il segretario provincial­e Massimo Costa è fuori città.

Prima di Martina parlano in tanti. La segretaria del circolo di Fuorigrott­a Antonella Cammardell­a. Le due consiglier­e di municipali­tà Luisa Pastore e Tonia Fusco, Mario Sabatino, il tono grave e dolente è di chi ha faticato a prendere anche un solo voto. «Ci hanno puniti», «ci odiano», sono le frasi ricorrenti. Mario Sabatino ricorda: «Eravamo la Sesto San Giovanni di Napoli. Ma a Bagnoli c’è un cadavere putrefatto. Da chi è stata amministra­ta questa città? Dalla sinistra. Che credibilit­à possiamo avere? Noi abbiamo portato de Magistris al Comune. E poi abbiamo pensato alle nostre famiglie». «Qui ci dovremo rivedere. Non basta neanche a me venire una volta e guardare Napoli da Roma. Usciamo dai nostri dibattiti. Ci rivedremo», promette Martina. Oggi la direzione regionale con il governator­e Vincenzo De Luca.

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Leader Maurizio Martina ieri a Napoli per un incontro al circolo Pd di Fuorigrott­a

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