Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Martina nella polveriera Napoli: «Pd, basta liti e autoreferenzialità»
Il reggente a Fuorigrotta: dopo la lezione del 4 marzo torniamo tra la gente
Maurizio Martina, segretario reggente del Pd nazionale, comincia il suo tour per circoli da Fuorigrotta. Dove per un’ora e mezza va in scena una sorta di processo ai vertici nazionali e locali del partito. Ha visto i video con la rissa di Ercolano e su questo punto non transige: «Chiedo a tutti un atto di responsabilità, uno scatto in avanti».
«Non demonizzo chi è andato a cercare il reddito di cittadinanza nei Caf: grande rispetto per queste persone. C’è un tema che tocca a noi risolvere. Ma ho il dovere di sfidare Cinque Stelle e centrodestra sull’efficacia e credibilità di certe risposte». Maurizio Martina, segretario reggente del Pd nazionale, comincia il suo tour per circoli da Fuorigrotta. Dove per un’ora e mezza va in scena una sorta di processo ai vertici nazionali e locali del partito. Ha visto i video con la rissa di Ercolano e su questo punto non transige: «Chiedo a tutti un atto di responsabilità, uno scatto in avanti. Dobbiamo essere all’altezza del tempo che stiamo vivendo. Vale per il Pd a livello nazionale, ma anche per i territori. Lasciamo da parte le tensioni e costruiamo insieme una stagione di impegno». È un chiaro messaggio al Pd più litigioso della storia, quello napoletano. Al congresso provinciale un pezzo non ha proprio partecipato. Il risultato? Gli elettori sono scappati, le divisioni restano. «È importante essere a Napoli perché questa città e la Campania tutta è fondamentale per dare un segnale di riscatto all’intero Sud Italia — prosegue il segretario — dobbiamo rivolgerci ai cittadini e dire loro che abbiamo capito il messaggio del 4 marzo. Ci dobbiamo attrezzare e partire dai territori. Il nostro impegno per il Mezzogiorno non viene meno ma si rafforza: giovani e lavoro sono le due grandi sfide del Partito democratico. Chiederò di uscire dalle nostre dinamiche e dibattiti autoreferenziali e stare accanto alle persone cogliendo le loro inquietudini e paure». A Martina i segretari di circolo consegnano la petizione per l’azzeramento dei vertici locali. Ma anche il lanciafiamme col Pd al minimo storico suona come un esercizio linguistico.
I renziani in sala si contano sulle dite di una mano: Gennaro Migliore, Mario Casillo e Umberto Del Basso de Caro restano in piedi. La segretaria regionale Assunta Tartaglione resta nelle retrovie, il segretario provinciale Massimo Costa è fuori città.
Prima di Martina parlano in tanti. La segretaria del circolo di Fuorigrotta Antonella Cammardella. Le due consigliere di municipalità Luisa Pastore e Tonia Fusco, Mario Sabatino, il tono grave e dolente è di chi ha faticato a prendere anche un solo voto. «Ci hanno puniti», «ci odiano», sono le frasi ricorrenti. Mario Sabatino ricorda: «Eravamo la Sesto San Giovanni di Napoli. Ma a Bagnoli c’è un cadavere putrefatto. Da chi è stata amministrata questa città? Dalla sinistra. Che credibilità possiamo avere? Noi abbiamo portato de Magistris al Comune. E poi abbiamo pensato alle nostre famiglie». «Qui ci dovremo rivedere. Non basta neanche a me venire una volta e guardare Napoli da Roma. Usciamo dai nostri dibattiti. Ci rivedremo», promette Martina. Oggi la direzione regionale con il governatore Vincenzo De Luca.