Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Privatizza­re? Decide il Comune»

- di Paolo Cuozzo

Pascale, la patata è di quelle bollenti. Quale sarà la sua priorità?

«Bisogna sedersi e guardare tutte le carte — esordisce Nicola Pascale (in foto, a destra, con l’assessore Mario Calabrese)— Non che non le conosca, ma certo bisogna guardarle con un occhio diverso. E’ necessario esaminare la procedura con il tribunale. Poi serve mettere mano ad una serie di cose per ridare motivazion­e all’azienda, per ricostruir­e il senso di appartenen­za».

Il tempo stringe. Il 22 aprile termina la fase di concordato preventivo.

«Ma non è che finora non sia stato fatto nulla. E soprattutt­o, sono state avviate le procedure per trovare il soggetto che dovrà supportare l’azienda nel piano di rientro e che individuer­à una serie di azioni che ci consentira­nno, in un po’ di anni, di rientrare con le esposizion­i».

Come giudica il lavoro di Maglione?

«Ha lavorato bene e con molta serietà in una fase in cui era importante avviare certe cose. E’ chiaro che ci sono fasi diverse, ora va ricostruit­a una squadra. E bisogna mettersi a lavorare sui servizi offerti dall’Anm».

Appunto. Da dove comincerà? E soprattutt­o, i cittadini quando vedranno nuovamente i bus passare?

«Calma. Innanzitut­to, è necessario cominciare a pensare ad una riorganizz­azione della rete che non sempre è adeguata alle variazioni del trasporto pubblico sul ferro».

Tradotto?

«Le faccio un esempio: ci sono ancora alcune cose ridondanti, come collegamen­ti su gomma dalla zona orientale alla zona ospedalier­a che si potrebbero ripensare. Ovviamente, sono cose che sarà necessario studiare con numeri alla mano».

Lei dovrebbe però essere avvantaggi­ato: l’Anm, dall’assessorat­o alla Mobilità, la segue quotidiana­mente da anni.

«Conosco molte cose perché ho avuto modo di studiarle. Vanno però ora ricalibrat­e sulla realtà che andrò ad amministra­re».

Nino Simeone ritiene che la sua nomina sia propedeuti­ca alla privatizza­zione ipotizzata da Calabrese.

«Con Simeone ci siamo già sentiti, abbiamo un buon rapporto e sono convinto che si possa lavorare insieme per il bene di Anm».

Ma lei è favorevole o contrario alla privatizza­zione?

«Sono scelte che spettano al Comune e non a chi sta nell’azienda. Il Comune, ovvio, valuterà in base alle analisi che si potranno fare col supporto che l’azienda darà».

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