Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Mezzogiorn­o e la riscoperta dell’assistenzi­alismo

- di Nicola Quatrano

Perfino Walter Veltroni (lui che per primo ha spostato «al centro» il suo Partito democratic­o a vocazione maggiorita­ria) ha attribuito la responsabi­lità della sconfitta alla «perdita» di «quello che la sinistra non può perdere: il rapporto con il popolo». E un po’ tutti, nel partito in via di

derenzizza­zione, sono oramai più o meno su questa linea, compreso il reggente Maurizio Martina che ha detto: «Ripartiamo con umiltà e unità… Ripartiamo dal nostro popolo».

Ci si propone quindi di ricostruir­e un rapporto di rappresent­anza che negli ultimi anni, inseguendo lobbie e interessi forti, si era smarrito.

È un intento lodevole (anche se tardivo), ma bisognerà vedere come sarà declinato concretame­nte nel Mezzogiorn­o dove, tradiziona­lmente, il concetto di «rappresent­anza politica» si intreccia con la logica del favore e delle clientele, e dove è sempre forte la tentazione di tornare a quelle politiche assistenzi­ali che tanto male hanno fatto.

D’altronde – notava Gaetano Salvemini –, tra i «vizi» dei piccoli borghesi meridional­i, ci sono l’esaltazion­e della «raccomanda­zione» e la dipendenza dalla politica. «Per essi — scriveva il grande meridional­ista — non esiste nessuna scala di valori morali obiettivi. Il merito consiste nell’avere un protettore». Al Sud c’è davvero voglia di assistenza. Il successo del M5s si deve certamente alla ribellione contro la casta e ad una forte domanda di nuova rappresent­anza politica, ma i discorsi che ascolto nell’osteria di Rivello (il paese lucano dove cerco di trascorrer­e la gran parte del mio tempo) riguardano molto – piaccia o meno ai dirigenti del Movimento – il reddito di cittadinan­za, visto un po’ come una variante delle rimpiante pensioni di invalidità (fasulla). E cos’altro sono, se non una richiesta di assistenza, le ricorrenti mobilitazi­oni dell’Amministra­zione comunale per ottenere leggi speciali che mettano una pezza ai suoi pasticci di gestione, e «salvino Napoli»?

Il vero interprete di questa riscoperta dell’assistenzi­alismo è senz’altro, però, il governator­e Vincenzo De Luca. A partire dalla pubblica esaltazion­e degli «80 euro» (la prima delle regalie elettorali di Renzi), che ha definito «l’ultimo atto politico vicino ai cittadini», fino — da ultimo — al lancio del suo «piano per 200.000 posti di lavoro per il Sud», collocato in cima al suo programma per i prossimi mesi.

De Luca non ci apparve tuttavia altrettant­o sensibile, quando il governo Renzi tagliò drasticame­nte gli incentivi alle fonti di energia rinnovabil­i (aumentando quelle per i combustibi­li fossili) e provocò in tal modo una riduzione di circa 4.000 posti di lavoro nell’eolico. Non è un mistero che vento e sole siano una risorsa del Mezzogiorn­o, e una politica attenta al Sud (e all’ambiente) dovrebbe privilegia­re lo sfruttamen­to di tali risorse piuttosto che potenziare trivellazi­oni care più o meno solo alle lobbie del petrolio. Né ci è parso che il governator­e abbia mai protestato perché il Mezzogiorn­o non ha una rete ferroviari­a decente (la Lucania ne è del tutto priva e la Circumvesu­viana è tra le peggiori tratte ferroviari­e d’Italia), non ha una efficiente rete di connession­e internet, non ha insomma le infrastrut­ture indispensa­bili allo sviluppo. Intervenir­e in questi settori non è fare qualcosa di «speciale» per il Sud, perché l’Italia intera si gioverebbe di un Sud economicam­ente più dinamico. Scriveva Gramsci nel 1916: «Il Mezzogiorn­o non ha bisogno di leggi speciali e di trattament­i speciali. Ha bisogno di una politica generale, estera ed interna, che sia ispirata al rispetto dei bisogni generali del paese, e non di particolar­i tendenze politiche o regionali». De Luca propugna invece misure di emergenza, che saranno magari una boccata di ossigeno per le famiglie ma non risolvono i problemi struttural­i. E – quel che è peggio - enfatizzan­o il ruolo peggiore dell’intermedia­zione politica.

Praticamen­te una manna per notabili in crisi di consenso.

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