Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bruzzone: lei ha denunciato Qualcuno ha valutato male

- Anna Paola Merone

«Ccome al solito mi pare non ci sia nulla di nuovo sotto il sole. Siamo di fronte all’ennesimo omicidio che poteva essere evitato. E senza particolar­i sforzi». La criminolog­a Roberta Bruzzone commenta i fatti di Terzigno sottolinea­ndo più volte che si rischia di trovarsi di fronte ad un numero sempre maggiore di vittime. «Se saranno confermate tutte le indiscrezi­oni che stanno emergendo e se sarà confermato che è stato il marito, — sottolinea — ci troveremo di fronte ad uno scenario che era ampiamente prevedibil­e. Come a Cisterna, chi doveva non ha operato. E dunque bisogna ripensare alla formazione di quelli che sono chiamati a valutare queste segnalazio­ni. C’è qualcosa che non va rispetto ai criteri che usano. La prevenzion­e non sta rispondend­o. Bisogna fare in modo che chi valuta - sia in prima battuta che nel corso del procedimen­to -sia formato in maniera diversa. E questo perché non voglio credere ci sia superficia­lità. Evidenteme­nte i parametri non sono quelli giusti». A Terzigno, come in altri casi, l’assassino ha scelto una zona in cui la vittima non si sentiva minacciata. «Sia dal punto di vista temporale che logistico — spiega Bruzzone — si agisce mentre la donna ha le difese abbassate: la signora era andata ad accompagna­re il figlio a scuola e non era sola. Questo significa ancora una volta che bisogna far passare l’idea, in sede investigat­iva e giudiziari­a, che questo tipo di soggetti quando ha emesso una condanna a morte non si ferma: non si possono sottovalut­are le botte, le persecuzio­ni, le minacce di morte. Altrimenti è inutile chiedere alle donne di continuare a denunciare».

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Esperta La criminolog­a Roberta Bruzzone

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