Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il flop del M5S nel pamphlet di Lombardi
Si chiama Lucermia la città che tanto somiglia a Salerno dove il M5S, per eccessiva litigiosità interna, non riesce a presentare la propria lista alle Comunali perdendo l’occasione storica di scalfire il potere ultraventennale di don Casi, che tanto somiglia al sindaco Vincenzo De Luca. Una storia che sembra inventata di sana pianta e che invece è il resoconto «parziale e ironico» di quanto realmente accaduto a Salerno alle amministrative di due anni fa quando i pentastellati, spaccati in due liste, furono costretti a rinunciare a scendere in campo. Un imperdonabile errore di strategia, una ferita ancora aperta in cui ora gira il coltello Roberto Lombardi, attore e scrittore colto e
versatile, autore del pamphlet Una disavventura a 5 stelle, sottotitolo Brancaleone alle
urne, edito da L’Erudita. Lombardi parla con cognizioni di causa pur evitando nomi e cognomi per eccesso di precauzione: è stato infatti uno dei 33 aspiranti candidati del M5S al consiglio comunale di Salerno («in fila per tre col resto di niente») e quindi testimone di un sogno naufragato miseramente. Il linguaggio è satirico: definisce i verbali delle assemblee pentastellate «una sorta di feretro dove inumare idee ancora vive, pulsanti di segni vitali, per lasciarcele morire» e ciò che accadeva in assemblea «talmente grottesco, a tratti meschino, infine inverosimile». La delusione si rivela dunque cocente: «Persone normalmente straordinarie ne ho conosciute non poche all’interno del Movimento conclude - ma mi sono anche scontrato con pensieri illogici, parole ambigue, gesti scomposti». Il libro si presenta oggi alle 19 al teatro del Giullare di Salerno.