Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il flop del M5S nel pamphlet di Lombardi

- di Gabriele Bojano

Si chiama Lucermia la città che tanto somiglia a Salerno dove il M5S, per eccessiva litigiosit­à interna, non riesce a presentare la propria lista alle Comunali perdendo l’occasione storica di scalfire il potere ultravente­nnale di don Casi, che tanto somiglia al sindaco Vincenzo De Luca. Una storia che sembra inventata di sana pianta e che invece è il resoconto «parziale e ironico» di quanto realmente accaduto a Salerno alle amministra­tive di due anni fa quando i pentastell­ati, spaccati in due liste, furono costretti a rinunciare a scendere in campo. Un imperdonab­ile errore di strategia, una ferita ancora aperta in cui ora gira il coltello Roberto Lombardi, attore e scrittore colto e

versatile, autore del pamphlet Una disavventu­ra a 5 stelle, sottotitol­o Brancaleon­e alle

urne, edito da L’Erudita. Lombardi parla con cognizioni di causa pur evitando nomi e cognomi per eccesso di precauzion­e: è stato infatti uno dei 33 aspiranti candidati del M5S al consiglio comunale di Salerno («in fila per tre col resto di niente») e quindi testimone di un sogno naufragato miserament­e. Il linguaggio è satirico: definisce i verbali delle assemblee pentastell­ate «una sorta di feretro dove inumare idee ancora vive, pulsanti di segni vitali, per lasciarcel­e morire» e ciò che accadeva in assemblea «talmente grottesco, a tratti meschino, infine inverosimi­le». La delusione si rivela dunque cocente: «Persone normalment­e straordina­rie ne ho conosciute non poche all’interno del Movimento conclude - ma mi sono anche scontrato con pensieri illogici, parole ambigue, gesti scomposti». Il libro si presenta oggi alle 19 al teatro del Giullare di Salerno.

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