Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sud e Nord Due governi differenti
Dopo aver riflettuto non poco sui risultati elettorali, anche attraverso analisi e commenti di vario colore, da queste colonne mi sento di proporre un’ idea al presidente Sergio Mattarella. Provi a pensare di dividere l’Italia in due, con altrettanti governi a sostegno delle rispettive metà così ottenute.
Da una parte il Centro Nord, al di sopra del Garigliano; l’ altra sotto il fiume. Potrà quindi decidere di affidare non uno, ma due incarichi di governo. Luigi Di Maio, a capo del Mezzogiorno, con il suo apparato di ministri; ben illustrato ai media in advance. A Salvini il beneamato Nord, magari con Gianluca Cantalamessa ministro per i Rapporti con il Sud, e Maroni console a Palermo. Il buon Matteo potrebbe ragionevolmente confidare ai nostalgici di Bossi che lui è riuscito dove il bell’ Umberto per decenni aveva solo provato. Senza contare la stabilità garantita. Larga maggioranza di qua; idem di là. Quindi, tocco finale, unisce in una sorta di federazione i due stati, garantendo in tal modo l’ unità d’ Italia.
Napoli tornerebbe a splendere di luce propria, con una assemblea parlamentare ampia e sorridente, lieta di spingere a sostegno di tutto il Meridione. Senza contare le passerelle del buon primo ministro, in permanente tour tra i territori. Anche al Nord si potrebbe sorridere, a loro volta felici della ampia assemblea parlamentare a sostegno, guidata da Salvini, forte del consenso. E gli altri partiti? Libertà di scelta. Nell’ aula del Maschio Angioino (proviamo ad immaginare lì il Parlamento del Sud), piuttosto che nel Castello Sforzesco, a recitare la parte di piccola minoranza. Oppure magari chiudersi in conclave (il Pd?), per ritrovarsi. Berlusconi potrebbe volare un po’ di qua, e un po’ di là. Tanto finché resta sospeso non può sedere in Aula. Distribuendo promesse di riunificazione. A quel punto il Sud dovrà decidere se amare finalmente se stesso, senza piangere sulle spalle degli altri. E Di Maio non avrà scuse: potrà innaffiare i suoi territori di rettitudine e onestà, incassando sempre più voti.
Caro Presidente Mattarella, sinceramente non vedo soluzioni diverse. Provi a riflettere su queste considerazioni.