Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Da «Airbnb» al Comune assegno di 1,5 milioni Intesa per la riscossione della tassa di soggiorno
Parte dei proventi saranno reinvestiti nel turismo. Un software dedicato eviterà eventuali evasioni
Un milione e mezzo in un anno, direttamente nelle casse del Comune arriveranno attraverso la tassa di soggiorno versata dai turisti che pernottano nei B&B. Palazzo San Giacomo semplifica e digitalizza le procedure di riscossione dell’imposta attraverso la sottoscrizione di un accordo con la piattaforma Airbnb. Ieri, in Sala Giunta, l’assessore al Turismo Nino Daniele, quello al Bilancio Enrico Panini e il Public policy manager Italia di Airbnb Alessandro Tommasi hanno illustrato l’accordo tra il Comune e il maggiore operatore online di prenotazione in strutture extra alberghiere.
I turisti
La piattaforma Airbnb ha la media di pernottamenti più lunga: i turisti che prenotano attraverso il sito restano in città in media 3,2 notti. Grazie all’accordo sottoscritto con il Comune, la società da maggio sarà tenuta a riscuotere — e con cadenza mensile a versare nelle casse pubbliche — l’imposta. I turisti pagheranno al momento della prenotazione una tassa di 2 euro a persona e per notte, un software dedicato capace di conteggiare le presenze eviterà (improbabili) evasioni della tassa. A Napoli sono circa 6.000 gli annunci di Airbnb, più 46% rispetto all’anno precedente, e negli ultimi 12 mesi sono stati 222.500 gli ospiti che hanno soggiornato in città, con un più 65% rispetto all’anno precedente: l’host tipico napoletano ha condiviso la propria casa per 47 notti. «Ci sono vantaggi per tutti — spiega Tommasi — per il Comune, il turista e il proprietario del B&B. E si aggira così il problema dell’abusivismo e dell’evasione dal versamento dell’imposta. Napoli si unisce, in questo modo, al novero della altre città dove da un anno Airbnb gestisce il versamento della tassa».
Gli investimenti
Con i fondi raccolti attraverso il pagamento della tassa di soggiorno saranno intraprese azioni diverse. In base ad una delibera di Giunta, il 40% della somma totale sarà utilizzata direttamente per la promozione e i servizi legati al turismo. Il restante 60% confluirà nella fiscalità generale. «Tuttavia — avverte l’assessore Daniele — saranno preferite azioni che hanno un legame con il turismo. Le risorse incamerate andranno a supportare, da un lato i trasporti locali, essenziali anche per i quei visitatori in arrivo a Napoli e, dall’altro, la videosorveglianza. Questi ono soltanto due esempi».
Il Destination manager
All’orizzonte si profila l’individuazione di un organismo
ad hoc per gestire il fronte del turismo. Si chiama Dmo ( Destination management organization), la struttura che coordinerà tutti gli elementi che compongono una destinazione: attrazioni, accesso, marketing, risorse umane, immagine e prezzi. «Una esigenza che si è imposta nel corso degli Stati generali del turismo — ricorda Daniele —. A breve ci sarà un bando e sarà creata questa struttura che avrà una funzione di promozione». Attraverso la quale, dunque, saranno meglio utilizzati i fondi raccolti attraverso la tassa di soggiorno — dai b&b e dagli alberghi — e direttamente destinati al turismo.