Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Questione di ruoli e tradizione Le accogliamo solo come ospiti»
NAPOLI «Siamo rimasti fra i pochi, insieme con il Savoia, a difendere la tradizione. E a considerare la presenza delle donne solo come ospiti e non come socie. Finanche alcuni club inglesi hanno aperto al mondo femminile, ma noi resistiamo».
Roberto Mottola di Amato, presidente del circolo Italia, è certo che «in fondo alle signore neanche importerebbe di stare fra gli uomini».
Come fa ad esserne così sicuro? «Negli anni Novanta Marina Iappelli, per meriti sportivi, fu fatta patronessa. E mai ha frequentato il circolo. Prima di lei c’era stato un solo precedente, quello di Bice Ascarelli che all’Italia donò la sede. Anche lei non fu mai vista nei nostri saloni».
La sede del circolo è di proprietà. Questa condizione rende più semplice difendere le tradizioni?
«Di certo possiamo essere più concentrati sulle nostre consuetudini e la nostra sto- ria. Non abbiamo problemi contingenti».
Lei più volte si é appellato a questioni di stile ed eleganza.
«È una questione di ruoli. Siamo felici che le signore siano ospiti di un socio a colazione, lieti che prendano parte ai nostri tornei di burraco o di bridge. Ma è sempre il socio che si fa carico dei risvolti che potremo definire pratici, concreti, di questa presenza. Stiamo valutando solo una eccezione». Quale eccezione?
«Abbiamo molte ragazze che brillano nello sport, soprattutto nella vela. Sono state loro a battezzare le barche che hanno sostituito quelle andate distrutte nell’incendio, chiamate con i loro nomi. Se una apertura dovesse esserci sará riferita alle socie sportive, ci stiamo riflettendo. Siamo consapevoli che le donne hanno una grinta e una voglia di vincere che ci fa onore e ci rende orgogliosi».
Se una apertura dovesse esserci sará riferita solo alle sportive, ci stiamo riflettendo