Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Spari e terrore vicino alla prefettura
«Stesa» in piazza Trieste e Trento dopo la lite per una ragazza. Il video-choc postato sui social
Un agguato fallito dopo una lite: ancora una volta un branco di ragazzi armati semina il panico tra la folla. Ma questa volta il raid lo mette a segno nel cuore di Napoli, in piazza Trieste e Trento a pochi passi dalla Prefettura di Napoli e l’imbarazzo è tanto che la notizia non viene divulgata, fino a quando non spunta il video registrato da un sistema di sorveglianza di un bar.
NAPOLI Un agguato fallito dopo una lite: ancora una volta un branco di ragazzi armati semina il panico tra la folla. Ma questa volta il raid lo mette a segno nel cuore di Napoli, in piazza Trieste e Trento a pochi passi dalla Prefettura di Napoli e l’imbarazzo è tanto che la notizia non viene divulgata, fino a quando non spunta il video registrato da un sistema di sorveglianza di un bar.
Ed è ancora una volta il Far West a causa della spavalderia di giovani che incuranti di telecamere, persone, donne, bambini e forze dell’ordine impugnano le pistole e cercano prede da uccidere. Sono scene drammatiche ma i volti delle persone riprese dalle telecamere sono chiari e hanno le ore contante. Su di loro ci sono i carabinieri che su delega della Procura sono pronti ad acquisire il video che è stato pubblicato sulla pagina Facebook del consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, e ascoltare i testimoni della sparatoria. Cresce l’allarme sicurezza perché, circostanza non da poco poi, è che il raid è avvenuto la notte tra il 5 e il 6 aprile, ovvero quattro giorni prima della stesa in via Chiatamone, che ha scatenato il panico tra centinaia di fami- glie che passeggiavano sul Lungomare. Quel che si è compreso di quanto accaduto giovedì scorso è che poco prima del raid intimidatorio, tra via Toledo e piazza Trieste e Trento c’era stata una lite tra ragazzi i quali erano in piedi a parlare accanto ai tavolini di un bar della piazza.
A quanto pare di mezzo c’era una ragazza e uno sguardo di troppo. Si è passati subito alle mani, ma non bastava una scazzottata. Il gruppo perdente, dei Quartieri Spagnoli, è ricomparso sul posto con caschi integrali e pistole in pungo. Su dieci, tre di loro avevano le pistole tra le mani. Le immagini raccontano la scena meglio di ogni parola. Si notano alcuni scooter sfrecciare a folle velocità, altri salgono sul marciapiede. Qualcuno fa fuoco in quel preciso istante.
Una stesa e un attimo dopo un gruppo di ragazzi e ragazze scappano terrorizzati. Passano ancora altri scooter e questa volta si fermano davanti al bar. Questione di secondi e tre di loro hanno le pistole tra le mani pronte a essere usate. Il branco incrocia un ragazzo che alza le mani intimorito, forse credendo di essere vittima di una rapina, poi si volta verso un amico e scappa. Una ragazza bionda con la testa abbassata fugge a perdifiato e poi si vedono loro. Tutti con i caschi in testa tranne uno. Il più spavaldo, il boss del gruppo, ha la giacca rossa e va verso la piazza, un altro con il giubbotto verde militare corre verso l’ingresso del bar. Cercano qualcuno, probabilmente il gruppo di ragazzi con i quali hanno litigato. Non trovano nessuno, tornano indietro, montano sugli scooter e scappano via.
«In tutto il tempo in cui questi ragazzi si sono impossessati di piazza Trieste e Trento, nel pieno centro della città, non c’è stato nessun intervento delle forze dell’ordine», ha commentato Borrelli. «Ormai - ha proseguito il consigliere regionale dei Verdi - la situazione, visto anche quel che è successo sul lungomare, appare senza controllo».
E ieri sera ancora spari e terrore tra la folla. L’allarme è scattato in via Santa Maria Antesecula, nel Rione Sanità. Sul posto è giunta la polizia: a terra non sono stati trovati bossoli. Il fatto è avvenuto nella strada dove c’è la casa natale di Totò
Borrelli Nel cuore della città, eppure nessun intervento delle forze dell’ordine
Rione Sanità Ieri sera colpi di pistola tra i passanti accanto alla casa dove nacque Totò