Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Debito, i timori del sindaco per il rischio isolamento con un governo M5S-Salvini
Tutti i partiti del prossimo esecutivo ostili all’ex pm
La Lega che annuncia l’adesione alla contromanifestazione sul debito. Il Movimento Cinquestelle che prende le distanze della protesta organizzata dal sindaco in piazza municipio. Il Pd che si schiera contro de Magistris, come prassi, anche se poi alla Città metropolitana accetta le deleghe che il sindaco gli assegna. Infine, Fratelli d’Italia, che pure va in piazza, stesso giorno e stessa ora del sindaco, ma sempre per manifestare contro de Magistris.
Sono indicatori importanti: descrivono uno scenario di «isolamento» politico a cui, qualunque dovesse essere il governo che andrà a formarsi, de Magistis rischia concretamente di andare incontro.
Il sindaco di Napoli prepara la piazza per far sentire «la voce della città» e per «protestare contro un debito ingiusto e odioso che paralizza la rinascita di Napoli». Questo dice da giorni chiamando a raccolta i napoletani «perché — ammonisce il primo cittadino — chi è contro la manifestazione è in malafede». Insomma: o con lui o contro la città, per di capire. Ma soprattutto, de Magistris scende in strada insieme alla sua maggioranza e a i Movimenti che gli sono vicini, per far sentire al goverripetono no la voce di protesta contro la sanzione da 85 milioni che la Core de conti ha imposto al Comune per un debito che risale al 1981. Ma i timori per l’esito della manifestazione serpeggiano con forza in Municipio. Il ragionamento è semplice semplice: chiunque dovesse andare al governo — un po’ tutti a palazzo San Giacomo — per il sindaco non sarà facile dialogarci.
Partiamo dalla Lega: il suo leader, Matteo Salvini, ha un conto aperto con il primo cittadino che ha provato a negargli la Mostra d’Oltremare quando è stato a Napoli, organizzando anche un corteo di protesta contro Salvini. Fortissime le polemiche che ne scaturirono (e anche gli scontri in piazza per gli infiltrati nel corteo), finiti in Tribunale con de Magistri che ha poi querelato Salvini. Non è da meno l’ostilità dei Cinquestelle verso de Magistris. Intervistato dal Corriere del Mezzogiorno, il candidato sindaco del 2016, Matteo Brambilla, ha detto con chiarezza: «Mai con lui». Ma non solo. La vittoria straripante in città del M5s lo scorso 4 marzo ha eroso tutti gli spazi d’azione al sindaco. E pochi giorni dopo, i consiglieri regionali del M5s hanno dichiarato che «la città con de Magistris e De Luca sta sprofondando». Insomma, il paradosso è che tanta è l’ostilità del Movimento fondato da Grillo e Casaleggio, che ora il sindaco viene messo sullo stesso piano politico del governatore, nemico giurato del M5s e anche di de Magistris. De Luca, come gran parte del
Matteo Ha un conto aperto con il primo cittadino che provò a negargli la Mostra d’Oltremare
Grillini Hanno più volte sottolinea to che la città sta sprofonda ndo e che sono contro a qualsiasi alleanza
Pd che certo non farebbe carte false in Parlamento per aiutare chi, come il sindaco, ha costruito le sue fortune politiche sulle disgrazie del Partito democratico. Che, però, paradossalmente, da una parte va in piazza alla contromanifestazione contro de Magistris, dall’altra si accorda invece con de Magistris per governare con deleghe pesanti (urbanistica, lavori pubblici, trasporti) la Città metropolitana.
Perentoria invece la presa di posizione della Lega che aderirà alla manifestazione indetta per sabato mattina a piazza Trieste e Trento: «Siamo stufi del continuo scaricabarile del sindaco — spiega Giancarlo Borriello, portavoce regionale della Lega in Campania —. Oggi riguarda il bilancio, ieri Bagnoli, l’altro ieri l’Anm. In tutte le aziende, se le cose vano male, le responsabilità sono dell’amministratore. Vorremmo capire per quale motivo si dovrebbe derogare nel caso specifico. Il quadro che emerge sui tentativi di camuffare il bilancio con peripezie ragionieristiche fa davvero capire tanto. Il debito pro-capite dei napoletani e triplicato, la disoccupazione è alle stelle e i trasporti pubblici a singhiozzo. Per tutti questi motivi, la Lega aderisce alla manifestazione di opposizione a queste prese di posizioni del sindaco, fuori dal mondo e dalla realtà». E con questo clima, de Magistris dovrebbe chiedere al prossimo Parlamento a trazione Lega-M5s, una legge speciale per salvare Napoli dal debito?