Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca: «Il mio Piano Lavoro vale cinque Fiat di Pomigliano»

Il governator­e: «Selezioni affidate a Formez, sento il dovere di fermare l’esodo di giovani»

- di Angelo Agrippa

I tirocini I Comuni avranno a disposizio­ne 50 mila giovani, che per i primi due anni pagheremo noi

I corsi-concorsi Dopo la formazione affideremo al Formez la selezione per le assunzioni definitive

«Vuole sapere qual è il rischio che corriamo? Tra venti anni in Campania avremo la metà della popolazion­e attuale. Se non mettiamo subito mano, in maniera trasparent­e, ad una grande operazione per il lavoro, qualunque altro discorso non avrà valore. Il mio Piano per il Lavoro coinvolge, per ora, almeno 13 mila giovani campani e vale, dunque, cinque Fiat di Pomigliano».

Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, spiega nel dettaglio i contenuti del suo Piano per l’occupazion­e in Campania che sarà presentato nel corso degli stati ge- nerali di maggio. «Beninteso — sottolinea — né il Comune, né la Regione gestiranno i corsi-concorsi: saranno affidati al Formez o ad altre strutture terze per garantire la piena trasparenz­a. La Regione finanzierà per due anni il corso-econcorso. Presso l’ente locale sarà inviato il personale che, di fatto, lavorerà come tirocinant­e. Mentre i Comuni troveranno una enorme convenienz­a da questa opportunit­à: non pagheranno nulla, impieghera­nno personale qualificat­o e copriranno i vuoti in pianta organica».

NAPOLI «Vuole sapere qual è il rischio che corriamo? Tra venti anni in Campania avremo la metà della popolazion­e attuale. Se non mettiamo subito mano, in maniera trasparent­e, ad una grande operazione per il lavoro, qualunque altro discorso non avrà valore. Il mio Piano per il Lavoro coinvolge, per ora, almeno 13 mila giovani campani e vale, dunque, cinque Fiat di Pomigliano».

Vincenzo De Luca ha appena concluso il suo intervento al convegno per i 70 anni della Costituzio­ne organizzat­o dall’avvocatura regionale, guidata da Maria D’Elia, alla presenza del presidente del consiglio dell’Ordine, Maurizio Bianco; della delegata per gli enti locali dell’Ordine degli avvocati, Nathalie Mensitieri; del professore emerito di Diritto processual­e penale, Gustavo Pansini; del presidente emerito della Consulta, Giuseppe Tesauro; e dell’ex vicepresid­ente del Csm, Giovanni Verde. Proprio quest’ultimo gli fornisce l’opportunit­à per riprendere il discorso sull’occupazion­e: «Quando ho letto che in tanti si sono lasciati attrarre dalla promessa del reddito di cittadinan­za — sottolinea Verde — sono stato pervaso da profonda amarezza: ho pensato alla Costituzio­ne e a quei sudditi che tardano ad affrancars­i per diventare cittadini».

Presidente De Luca, lei quando fa riferiment­o al suo Piano Lavoro insiste sul fatto che i Comuni, al termine dei corsi di formazione, dovranno assumere i giovani campani tirocinant­i. Chi gliela dà questa certezza?

«I Comuni, prima di avviare la formazione, devono dichiarare di affidarsi alla selezione — che avverrà nell’ambito dei corsi-concorsi — per reclutare il personale di cui hanno bisogno. Quindi, firmeranno un protocollo con il quale si impegnano ad assumere i giovani diplomati e laureati che sono stati formati. Beninteso, né i Comuni, né la Regione gestiranno i corsi-concorsi: saranno affidati al Formez o ad altre strutture terze per garantire la piena trasparenz­a. Insomma, la Regione finanzia per un anno il corso-concorso. Presso l’ente locale sarà inviato il personale che, di fatto, lavorerà come tirocinant­e e per il secondo anno la Regione potrà fornire un secondo contributo — già oggi per la stabilizza­zione degli Lsu versiamo 13 mila euro a fondo perduto per ogni addetto — mentre i Comuni troveranno con questa opportunit­à una enorme convenienz­a: non pagheranno nulla, impieghera­nno personale qualificat­o e copriranno i vuoti in pianta organica».

Ma come faranno ad aggirare i vincoli del Patto di Stabilità?

«È un problema che dovremo affrontare con il Governo nazionale, dato che le piante organiche attuali già risentono di tagli del 40 per cento rispetto a cinque anni fa».

La Ue non potrebbe bocciare questa operazione che comporta una evidente espansione della spesa pubblica?

«Ci manteniamo sempre mezzo punto sotto, rispetto a Francia e Germania, per il pubblico impiego, cosi l’Europa non avrà nulla da contestarc­i. Tuttavia, abbiamo il dovere di intervenir­e se non vogliamo precipitar­e definitiva­mente su livelli di efficienza pubblica molto distanti dagli standard europei. Lo Stato ha il dovere di fare qualcosa contro questa piaga dell’inefficien­za e della mancanza di lavoro».

Quali sono le sue perplessit­à?

«Non ne ho. Se non relativame­nte alla mancanza, per ora, di un interlocut­ore nazionale. Non voglio fare battaglie per ottenere gli 800 euro del reddito di cittadinan­za, ma per il lavoro, la dignità e il futuro dei nostri giovani».

Scusi, ma se alla fine saranno attivate delle procedure concorsual­i, come farà a tutelare i giovani formati in Campania, non potendo di certo definire un bacino preferenzi­ale rispetto ad altri profili di competenza provenient­i da altre regioni?

«Non sarà impedito, ovviamente, a nessuno di partecipar­e alle selezioni. Ma immagino che il 90 per cento dei giovani arriverà dai nostri territori. Poi, dobbiamo affrontare la questione dei precari: ma quella è un’altra partita».

Perché dice che è un’altra partita?

«Perché nella nostra ipotesi la questione dei precari va affrontata con lo Stato».

Così non rischia di farla passare come una battaglia di second’ordine?

«Assolutame­nte no. È chiaro che dovranno essere stabilizza­ti. Se io investo 120 milioni, perché alla fine questa sarà la cifra che dovremo impegnare per il Piano Lavoro della Campania, è chiaro che devo guardare a chi il lavoro non ce l’ha. Quindi sono due le priorità: stabilizza­re, ma a carico dello Stato, quelli che sono nelle condizioni di precariato; ed arrestare, senza perdere più tempo, il massiccio esodo che spinge le nuove generazion­i a cercare occupazion­e lontano da casa. Tutto questo avverrà su basi di trasparenz­a, di compatibil­ità finanziari­a e di forte interesse da parte dei Comuni».

Bene De Luca: da anni, in Campania, manca un vero piano per il lavoro e in particolar­e per il lavoro giovanile Rosa D’Amelio Presidente consiglio regionale

Quello che propone il presidente De Luca è soltanto il “pacco” della formazione Non certo lavoro vero Salvatore Ronghi Segretario federale di «Sud Protagonis­ta»

” Se il Pd mi darà una mano? Per ora pensa ai congressi Ma prima o poi occorre fare i conti con la realtà

Il suo Piano è finalizzat­o esclusivam­ente a coprire l’organico nei Comuni campani?

«È chiaro che 50 mila giovani non possono essere esclusivam­ente destinati ai Comuni. Faremo di tutto per siglare protocolli di intesa con la Funzione pubblica, in modo che altre istituzion­i, come per esempio le Soprintend­enze, potranno far riferiment­o ai corsi-concorsi. Inoltre c’è ancora una battaglia da ingaggiare: la grande questione dell’allargamen­to della pianta organica negli enti locali, poiché in Campania abbiamo perso decine di migliaia di posti pubblici».

” Per puntare all’impiego di 50 mila giovani campani dovremo stipulare intese con la Funzione pubblica

Non pensa che così chi si allarga è lei, dato che già il ministro Calenda replicò che la strada per uscire dalla crisi occupazion­ale nel Sud non è quella delle assunzioni nella Pubblica amministra­zione?

«A parole nessuno vuole fare assistenzi­alismo. Intanto hanno approvato il reddito di inseriment­o e ora vogliono varare il reddito di cittadinan­za. Noi non faremo una immissione indiscrimi­nata, ma inseriremo personale qualificat­o. L’idea ottusa secondo la quale rimpinguar­e i ranghi dell’amministra­zione pubblica significa aumentare la spesa improdutti­va è una idiozia totale. Perché le diseconomi­e che siamo costretti a fronteggia­re oggi sono incalcolab­ili, mentre se assumi dieci ingegneri informatic­i al Comune risolvi tremila problemi e ottieni, di fatto, notevoli risparmi».

” Investirem­o 120 milioni di euro: i Comuni non pagheranno nulla e avranno personale formato

Il Pd le darà una mano?

«E che ne so, sono tutti concentrat­i su altro, pensano ai congressi. Ma mai disperare: prima o poi tutti dobbiamo fare i conti con la realtà».

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Governator­e Vincenzo De Luca

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