Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Progetti fantasma, Maddaloni finisce nei guai
Camera di Commercio, l’ex presidente rischia di dover rimborsare oltre 125 mila euro
NAPOLI Venti condanne, cinque assoluzioni. La Corte dei Conti della Campania ha chiuso l’inchiesta sulla maxi truffa dei fondi pubblici stanziati per progetti «fantasma» della Camera di Commercio di Napoli, tra il 2009 e il 2014.
Un milione e settecentomila euro che adesso saranno pignorati ai responsabili, riconosciuti tali da una sentenza pronunciata da Michael Sciascia su una inchiesta diretta da Ferruccio Capalbo e dalla Guardia di Finanza di Napoli. Maurizio Maddaloni, ex presidente della Camera di Commercio, rischia di pagare fino 125mila euro perché risponde in via sussidiaria su una buona parte delle somme iperboliche chieste a chi è stato ritenuto dai giudici contabili al centro della frode ed è tra l’altro imputato anche in via penale.
In primis Pietro Russo, ex presidente della Confcommercio chiamato a risarcire il danno erariale per quasi 400mila euro, ma anche i segretari Raffaele Ottaviano, Vincenzo Longobardi e Lucio Barone Lumaga. Per cinque anni, anche attraverso aziende speciali quali «Agripromos» e «Comtur», venivano stanziati finanziamenti da non meno di 30mila euro per progetti che avevano come sponsor diversi enti, tra i quali le organizzazione di imprese Unimpresa, Confazienda e per l’appunto Confcommercio. Non solo mancavano documentazioni, ma in alcuni casi anche i progetti veri e propri, eppure i soldi arrivavano eccome. Un fiume di euro per dieci progetti che sono stati tutti finanziati dalla Camera e che sarebbero serviti (solo sulla carta) per valorizzare Napoli e la sua arte, per far «girare» l’economia. C’erano gare per la mobilitazione sulla legalità, corsi di alimentazioni sane, stage per parrucchieri. La Corte dei Conti grazie ad una informativa della Finanza è riuscita ad individuare la crepa nel sistema così da evidenziare anche in sentenza il danno erariale provocato. Emblematico, per esempio il caso di Pietro Russo e il progetto «Esperienza a confronto», che ha ottenuto il contributo di 47.999,82 tra i quali erano «usciti» anche 2.750 euro per una gita di sei persone presso le Cascate del Niagara, giustificata con una documentazione allegata ritenuta «palesemente falsa».
Reati L’istruttoria chiusa con venti condanne, e cinque assoluzioni