Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Corteo delle mamme no-alcol: «All’esterno delle discoteche vogliamo unità cinofile e test»
Ieri in piazza. I gestori dei baretti: «Da noi i ragazzini arrivano già brilli»
Una adesione tiepida.
NAPOLI Il corteo «Genitori in piazza contro alcol e droga» è stato seguito da appena una cinquantina di mamme di adolescenti, che hanno sfilato da piazza Matteotti fino a Palazzo San Giacomo per chiedere un maggiore sostegno dalle istituzioni contro la movida selvaggia, la somministrazione di alcol ai giovani e la regolamentazione degli orari notturni dei locali.
Marcella Rubinacci è intervenuta alla manifestazione insieme con il figlio Luca. «Tutti avrebbero dovuto portare i propri ragazzi», sottolinea seguendo il corteo organizzato dopo la morte di Nico, il giovane che ha perso la vita a Positano dopo una serata trascorsa al “Musica on the Rocks”. Ma i gestori dei locali non ci stanno a passare per colpevoli. Enzo De Pompeis, presidente della locali da ballo, presente fra la folla, ricorda che «i ragazzini arrivano da noi già brilli. Non siamo i responsabili di quello che è accaduto. Piuttosto alla grande campagna contro il fumo, si unisca quella contro l’alcool». Antonio Coviello che ha festeggiato qualche giorno fa il suo compleanno con un party no-alcool ricorda che «dobbiamo incominciare a dare l’esempio. Siamo noi adulti a segnare la strada».
Poco più dietro c’è Mariolina Formisano, zia di un adolescente che trascorre con lei le estati. «Vacanze in Penisola sorrentina ad alto tasso di pericolosità. L’anno scorso il primo scontro — ricorda —. Basta considerare che a Sorrento due giorni fa è stato arrestato un pusher diciottenne che vendeva hashish a quattordicenni per capire il senso della questione».
Il quindicenne Gennaro Esposito è nel corteo anche a nome del fratello. «Ai baretti, era minorenne, gli è stato servito alcool senza problemi. Lui si è ubriacato ed è finito al centro di una rissa — racconta —. Da allora niente è più stato lo stesso. Ha riportato danni fisici e psicologici». Lo accompagna la zia, Maria Flocco, che racconta delle paure che i suoi nipoti hanno, della difficoltà ad uscire.
La manifestazione è stata organizzata dall’associazione «Donne per il sociale», presieduta da Patrizia Gargiulo. «Sensibilizziamo prima di tutto i genitori — dice — a rivedere il proprio ruolo. Il fenomeno è dilagante e quindi forse abbiamo sbagliato qualcosa. Alle istituzioni chiediamo il rispetto delle leggi esistenti, come il divieto vendere superalcolici ai minori che andrebbe allargato fino a 21 anni». I manifestanti hanno incontrato l’assessore alla scuola Annamaria Palmieri — il sindaco era a Roma — cui hanno chiesto «una maggiore e più costante informazione nelle scuole. Il sindaco ed il questore prendano provvedimenti — spiega Gargiulo—: unità cinofile all’esterno delle discoteche e alcoltest all’ingresso e all’uscita di locali».
Sulla scarsa adesione al corteo gli organizzatori glissano. «Per essere un giorno lavorativo sono buoni numeri. Ho avuto — aggiunge Gargiulo — anche centinaia di telefonate e mail di sostegno. Capisco che non tutti hanno il coraggio di venire a manifestare in piazza per certi temi». Coraggio che non manca a Teresa del Vacchio che ha preso parte alla manifestazione girando con una petizione per segnalare alle autorità il prossimo party a rischio, in programma a Coroglio il 24 aprile.