Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’Anm festeggia il Napoli sulle paline ma il metrò si ferma: scoppia la protesta
Messaggi al vetriolo sul sito dell’azienda: non funziona nulla e pensate alla Juve?
NAPOLI «Juve - Napoli 0-1. Grazie Napoli». La scritta sulle paline dei bus Anm e l’inno degli azzurri mandato in loop nelle stazioni della metro e delle funicolari ha fatto esplodere la rabbia degli utenti. «Altro che Juve Napoli. Come ogni lunedì la linea 1 non funziona per problemi tecnici e voi pensate al calcio» tuona un viaggiatore sulla pagina Facebook di Anm. È solo una delle molte voci di un coro di proteste nel solito lunedì di passione, con studenti in ritardo a scuola e viaggiatori che hanno perso la coincidenza con un treno in partenza da piazza Garibaldi a causa della metro bloccata ad inizio mattinata e della funicolare di Mergellina in tilt. Con i bus che funzionano poco e male e una serie di disservizi segnalati sulle linee su gomma.
La vittoria del Napoli a Torino non alleggerisce di un’oncia il disagio di chi deve spostarsi con i mezzi di trasporto pubblico a Napoli. In 160mila ogni giorno salgono a bordo dei treni della metro che – in teoria - vanno dalla zona a Nord di Napoli fino a piazza Garibaldi. In teoria, perché le corse vengono spesso fermate alla stazione Dante per guasti, disservizi e problemi vari. In un sistema fragilissimo è impossibile garantire il pacchetto completo, se un solo piccolo ingranaggio si blocca. Fragilissimo perché i treni sono insufficienti rispetto ad una domanda altissima, che supera di molto l’offerta.
Si viaggia — quando si viaggia — stipati come sardine e la frequenza delle corse è troppo dilatata. Ogni giorno per i 160mila della linea 1 ci sono nove treni appena. Basta un piccolo problema per far andare in bomba questo sistema, peraltro già insufficiente. L’attuale frequenza dei treni è di dieci minuti, ma almeno negli orari critici — dalle 7 alle 9 e dalle 17 alle 19 — occorrerebbe portarla a cinque o sei minuti. E per farlo occorrono nuovi treni che non arriveranno, però, prima di due anni.
I blocchi delle funicolari, che pure si ripetono ciclicamente, sarebbero invece riferiti a «sistemi tecnologici in ridondanza di sicurezza». Lo stop è determinato insomma non da un problema sostanziale. Basta un piccolo ritardo nella ricezione di un’informazione da parte del sistema per bloccare tutto. E questo riguarda soprattutto la funicolare Centrale, al centro di una revisione recente che ha determinato la chiusura dell’impianto per quasi un anno, fino allo scorso luglio.
Sui bus è difficile trovare la quadra e spiegazioni accettabili. In pratica solo una vettura su tre è effettivamente in grado di circolare. Gli altri mezzi sono vetusti e vengono utilizzati come riserva di pezzi di ricambio per tenere in vita le vetture che ancora marciano. Proteste permettendo.