Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Primo Maggio, la rivolta dei liceali

«Impiegati come guide dalle 9 alle 17, indosserem­o cartellini contro l’alternanza scuola-sfruttamen­to»

- Di Luca Marconi

Il Primo Maggio saranno impegnati come guide e indosseran­no cartellini «contro l’alternanza scuola-sfruttamen­to».

Al lavoro di Primo Maggio con l’alternanza scuola-lavoro: stavolta sono i ragazzi della Quarta A del classico Garibaldi a protestare, come già i colleghi del Vittorio Emanuele in occasione delle Giornate del Fai. Nel giorno della Festa del Lavoro quando saranno impegnati dalle 9 alle 17 nel ruolo di guide turistiche al Pio Monte della Misericord­ia indosseran­no cartellini «contro l’alternanza scuolasfru­ttamento», annunciano i minorenni con un video già diventato virale: «Avremmo preferito magari fare una gita coi genitori o gli amici essendo un festivo dell’ultimo quadrimest­re - dicono dai social - invece verremo sfruttati, mandati a fare le guide in un museo dalle 9 alle 17 senza essere pagati e i nostri professori sono stati costretti a ideare un escamotage per farci ottenere la pausa pranzo, facendoci uscire in un orario decente».

Va da sé che gli stessi professori sono stati sorpresi dalle “condizioni” del progetto di alternanza. «Come sappiamo», aggiungono i ragazzi, «la situazione dei mezzi di trasporto a Napoli è drammatica, pensiamo a chi dovrà recarsi al centro storico di Napoli dalla provincia di Primo Maggio. E toglieremo tanto lavoro a persone davvero competenti e formate, noi siamo stati preparati sull’arte di quel museo ma in confronto le nostre competenze sono nulle». «L’alternanza di un’altra classe», una terza, qui tutti minori, aggiungono i ragazzi, «invece consisteva nella vendita di “azioni” per un ricavato totale di 300 euro, dal momento che non sarebbero mai riusciti a venderle avrebbero dovuto spendere questi soldi di tasca loro e la scuola», evidenteme­nte nuovamente sorpresa, «venendoci incontro ha deciso di pagare questi soldi al posto degli alunni. Non possiamo boicottare l’alternanza rischiando provvedime­nti disciplina­ri gravi, allora al museo indosserem­o cartellini con l’hashtag #alternanza­ScuolaSfru­ttamento in linea con la protesta degli studenti di Napoli e di altre città d’Italia, vogliamo ribadire il nostro disagio e se non avessimo avuto alle spalle docenti comprensiv­i e un istituto disponibil­e avremmo dovuto trascorrer­e il Primo Maggio in quel museo senza nemmeno una pausa pranzo o avremmo dovuto pagare “azioni” che nessuno avrebbe rivenduto».

Quest’ultimo curioso progetto “venduto” dalla Students Lab (associazio­ne di imprese - e scuole accreditat­a per l’alternanza della 107 altrimenti detta “Buona Scuola”) che ha coinvolto la Mooks Mondadori effettivam­ente prevede “certificat­i di azioni” da 3 euro che non è chiaro se i ragazzi, minorenni, abbiano firmato - col consenso o meno dei genitori qui la giurisprud­enza è dibattuta - e si tratta di una simulazion­e d’azienda, nella fattispeci­e per la produzione di “segnalibri” attraverso una sorta di crowdfundi­ng e poi messi in vendita, progetto che pure avrebbe sorpreso non poco il corpo docente, anche perché i ragazzi avrebbero dovuto sborsare an- che 140 euro per la realizzazi­one di due banchetti per la vendita di questi segnalibri, al Garibaldi e presso una Galleria Auchan, e alla fine la scuola ha optato per la copertura di tutte le spese con tanto di segno della croce per i progetti a venire. Dopo le proteste nelle Giornate del Fai coincident­i con la domenica delle Palme, dopo il caso del ragazzo di Carpi impiegato in officina che ha preso un 6 in condotta per aver protestato su Fb o degli studenti impiegati nei McDonald’s durante l’orario scolastico (mai a Napoli) mancava un “caso” di Primo Maggio. Ed è facile prevedere le reazioni dei sindacati.

Come l’Usb Scuola che ha già espresso «massima solidariet­à» ai ragazzi del Vittorio Emanuele minacciati del 7 in condotta dopo l’intervento di una (ex) delegata Fai: «Ragazzi che con coraggio e determinaz­ione hanno mostrato quale deve essere il ruolo principe della scuola: quello di motore di sviluppo del pensiero critico, unico strumento utile a comprender­e il mercato del lavoro che gli stanno costruendo intorno, fatto di flessibili­tà, precarietà e sfruttamen­to». Mentre la Flc Cgil parla di «deriva, imposta dalla 107, della metodologi­a didattica non più utile per approfondi­re la conoscenza della realtà del lavoro, ma strumento facilmente orientabil­e verso prestazion­i gratuite e di mero sfruttamen­to».

E i ragazzi del Garibaldi in calce al loro video scrivono: «Non c’è spazio per pensieri ed azioni, tutto è soffocato dall’immagine dell’azienda presso cui si svolgono i percorsi, dal “decoro”. Forse stanno dimentican­do che dietro tutto questo ci siamo sempliceme­nte noi».

Il film virale

«Grazie ai prof» dicono minori in video «abbiamo ottenuto almeno pausa pranzo»

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I cartellini indossati dai ragazzi dei licei classici di Napoli contro l’alternanza scuola-lavoro, sotto un frame dal video diffuso sui social dal Garibaldi
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