Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Matteo, salvaci ancora» L’ideatrice di #RenziTorna contro l’intesa con Di Maio
Ha sedici anni, è la pronipote del comunista Cacciapuoti «Se davvero si farà sarò costretta a restituire la tessera»
Tutto era iniziato a marzo da un botta e risposta di due sostenitori del Partito democratico. «Chi ha intenzione di fare un governo con Di Maio, lo dica. Se la nuova segreteria vorrà farlo, lo faccia. Lo farà, per quanto possa valere, senza di me», aveva twittato Caterina Coppola @catirafaella, che nella bio si definisce responsabile elettorale del Pd, citando le parole del segretario uscente del Pd. «Servirebbe un hashtag», le aveva risposto @andr900, sostenitore del Pd, proponendo #senzadime. Ventiquattro ore dopo l’hashtag era ancora nella classifica dei più citati. La replica è arrivata ieri quando @catirafaella ha lanciato #RenziTorna e salvaci da questa follia.
E così Caterina Coppola, anni 16, studentessa al liceo scientifico Filippo Silvestri di Portici, è diventata il simbolo della «resistenza» interna tra i dem renziani all’accordo con i Cinque Stelle. Al punto che un altro «twittero» ha scritto: «Ma chi decide la linea del Pd, Maurizio Martina o Caterina Coppola?». Potenza dei social. Lei, iscritta ai Giovani dem, occhi e capelli nerissimi, sorriso dolce ma idee ben chiare nonostante la giovanissima età, al telefono non tradisce la minima emozione de orgogliosa Caterina — sono la pronipote e quindi probabilmente la passione per la politica l’avrò ereditata da lui». Se il grande scrittore Ermanno Rea fosse stato ancora vivo, certamente avrebbe voluto conoscere Caterina, la discendente di Cacciapuoti che lui aveva descritto in «Mistero napoletano». Ma quello era un altro mondo, dove una ragazzina assai difficilmente avrebbe potuto persino accostarsi a uno dei capi del Partito comunista.
Tuttavia alla studentessa la grinta non manca. Ieri ha scritto ancora su twitter: «Io mi sono ampiamente stufata di stare a combattere all’interno del partito per mettere in discussione i miei stessi valori. #RenziTorna e salvaci tu da questa follia». Altro hashtag e altro dibattito in rete con sostenitori e dileggiatori come sempre capita in questi casi. E per spiegare ancora meglio il suo no ai grillini chiarisce: «Il problema non sono gli insulti, quelli li abbiamo pure superati. Il problema è che questi trattano indifferentemente a destra e a sinistra, che questi un giorno vogliono uscire dall’Euro e l’altro decide Beppe, è che mentre noi proponevamo diritti loro li bocciavano».
E a proposito di diritti, Caterina non si unisce ai cori di tanti altri coetanei che mal sopportano alcune riforme del governo Renzi. Due su tutte: Buona scuola e Jobs act. «Penso che Renzi abbia portato avanti riforme coraggiose anche se, probabilmente, un po’ troppo spinte e ambiziose per i tempi in cui ci troviamo