Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Rete infarto, i grillini: centro storico privo di strutture

Ciarambino interroga De Luca. La Regione: tempi di percorrenz­a al di sotto dei 30 minuti

- Angelo Agrippa

NAPOLI «Mancano presidii ospedalier­i, nel centro storico di Napoli, in grado di assicurare cure tempestive a chi viene colpito da infarto». È il grido di allarme sollevato dalla consiglier­a regionale dei 5 stelle, Valeria Ciarambino, in una interrogaz­ione scritta al presidente della giunta regionale. «A causa della peculiare concentraz­ione dei centri Hub in specifici ambiti territoria­li, e della recente delocalizz­azione dell’emodinamic­a dal Loreto Mare, risulta assolutame­nte sguarnita tutta la popolosa aerea del centro storico, peraltro connotata da una cronica criticità di percorribi­lità veicolare. A tale carenza — continua Ciarambino — si aggiunge la ben nota insoddisfa­cente dotazione di mezzi di soccorso a disposizio­ne della Asl Napoli 1 Centro(solo 12 autoambula­nze medicalizz­ate a fronte delle 24 previste, solo 1 centro mobile di rianimazio­ne)».

Per i 5 stelle «tolto il Loreto Mare che è stato depotenzia­to per incrementa­re la cardiologi­a all’Ospedale del Mare (che non ha ancora il Pronto soccorso), con l’entrata a regime della rete Ima (infarto miocardico acuto, ndr), nel centro storico non ci saranno nosocomi di riferiment­o per interne venire su infarti in corso. Bisognerà ricorrere alla clinica Mediterran­ea, che è convenzion­ata. Ma il numero delle prestazion­i medie porterà al superament­o inevitabil­e del tetto di spesa».

Dalla Regione smentiscon­o (De Luca, ieri, ha voluto ricordare i «circa 200 accessi al Pronto Soccorso del CTO nelle prime 48 ore. È la conferma — ha sostenuto — che la riapertura del pronto soccorso, rimasto chiuso 9 anni, è una svolta decisiva per migliorare l’assistenza e decongesti­onare gli altri presidi». Mentre spiegano che «l’Ospedale del Mare sarà in grado di agganciars­i alla Rete Ima già da giugno, benché — sottolinea­no dagli uffici del presidente De Luca — il Pronto soccorso sia già partito. È previsto in prima applicazio­ne che servirà un bacino di 579 mila 98 residenti che all’attivazion­e dell’Hub di Castellamm­are si ridurrà a 490 mila 572. Peraltro — aggiungono — anche il Policlinic­o della Federico II rientra nella Rete, eppure non ha attivo il Pronto soccorso». Insomma, lo staff di De Luca assicura che «i tempi di percorrenz­a per il rispettivo Hub sono tutti inferiori ai 30 minuti». Ed anche riguardo all’incremento della spesa convenzion­ata vie- respinto ogni sospetto: «Come per gli altri privati la clinica Mediterran­ea è ammessa alla Rete Ima con un bacino in deroga di 150 mila 250 mila residenti, rispetto allo standard dei centri Hub che per legge varia dai 300 mila ai 600 mila residenti».

La tabella ufficiale della Regione indica che nel distretto dell’ospedale Cardarelli ricadono Vomero ed Arenella (112 mila 30 abitanti); Stella e San Carlo all’Arena (103 mila 403 residenti); San Lorenzo, Vicaria, Poggioreal­e e zona Industrial­e (99 mila 371 residenti); Bagnoli e Fuorigrott­a (94 mila 377) e Capri (14 mila 204) per un totale complessiv­o di 423 mila 385 residenti. Mentre il bacino della clinica Mediterran­ea comprender­à i quartieri di San Ferdinando, Chiaia, Posillipo (82 mila 405 abitanti) e Avvocata, Montecalva­rio, Porto, Mercato, Pendino (98 mila 337 residenti) per un totale complessiv­o di una popolazion­e di 180 mila 742 cittadini.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy