Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Chiaia, funicolare ferma e turisti messi alla porta L’ipotesi: sabotaggi interni
Pascale (Anm): ho chiesto relazioni sui guasti. Domani sciopero
Ieri in tarda mattinata si è fermata la funicolare di Chiaia, quella che collega il Vomero al Parco Margherita e prevede anche una fermata intermedia al Corso Vittorio Emanuele. «Erano circa le dodici - racconta l’ingegnere Gennaro Capodanno, presidente del comitato valori collinari - quando ho visto un folto gruppo di persone che usciva dalla stazione. Sono state chiuse le porte ed è stato affisso un foglio nel quale si informava che l’impianto era guasto. C’erano molti turisti, tra i quali alcuni spagnoli che mi hanno chiesto come avrebbero potuto rientrare in albergo nel centro di Napoli. Li ho dirottati verso la funicolare centrale. Lo stop è durato oltre un’ora».
L’inconveniente segue di qualche giorno un analogo episodio che aveva interessato la funicolare di Mergellina. Circa i motivi del guasto, non si sbilancia l’ingegnere Nicola Pascale, che da alcune settimane è al vertice dell’azienda napoletana mobilità. «Ho chiesto - fa sapere - una relazione tecnica su questo episodio e su tutti gli altri che si sono verificati di recente alle funicolari». L’amministratore non lo dice e, probabilmente, non lo ammetterebbe mai pubblicamente, ma in azienda c’è chi non esclude che alcuni dei fermi possano essere imputabili anche ad episodi di vero e proprio sabotaggio da parte di alcune frange di dipendenti, correlabili ad un clima di notevole tensione che si respira in Anm per alcune iniziative assunte dalla dirigenza.
Ammesso che questa ipotesi risponda al vero, resta comunque il fatto che l’impianto di Chiaia dovrebbe essere sottoposto anche alla manutenzione straordinaria ventennale. La stessa che è stata effettuata tra il 2016 ed l 2017 sulla funicolare centrale, quella che collega Piazzetta Augusteo e Piazza Fuga. I 20 anni per il treno dell’impianto di Chiaia sono scaduti a maggio 2017. All’epoca Anm chiese ed ottenne una proroga dall’Ustif, l’organismo del ministero dei Trasporti che si occupa di queste procedure, anche in ragione della circostanza che dodici mesi fa era ancora chiusa per la revisione la funicolare centrale, la quale ha poi riaperto a settembre. La proroga scade tra qualche settimana, ma Anm potrebbe inoltrare all’Ustif l’ istanza per una nuova proroga. Il problema, infatti, è anche di natura economica. I lavori costeranno circa sei milioni, che dovrebbero essere finanziati dalla Banca Europea degli Investimenti. Si tratta di capire se le risorse sono già disponibili. «Venerdì - annuncia l’ammini- stratore Pascale - ci sarà un incontro in Comune per fare il punto della situazione».
Lavori a parte e sempre in relazione alle funicolari, sul tappeto c’è anche la questione degli orari di funzionamento. I treni a fune, fino a poco più di un anno fa, effettuavano le ultime corse serali a mezzanotte e trenta nei giorni feriali e prolungavano il servizio fino alle due di notte il venerdì ed il sabato. Ora chiudono i battenti sette giorni su sette alle ventidue. Scaduto quell’orario chi deve spostarsi tra il Vomero ed il centro non può che affidarsi ai taxi - una corsa tra Piazza Trieste e Trento e la zona collinare non costa meno di 15 euro - oppure, se ha buone gambe e voglia di passeggiare, può attraversare a piedi i Quartieri Spagnoli ed inerpicarsi, poi, per i circa 530 gradini del Petraio che dal Corso Vittorio Emanuele raggiungono la zona di Castel Sant’Elmo.
Lo scorso autunno è partita una mobilitazione da parte di cittadini, associazioni, gestori di teatri per stimolare Anm a ripristinare gli orari di servizio prolungati. Ad oggi non ha sortito effetti positivi. «Non abbiamo dimenticato questo impegno - garantisce ora l’amministratore Pascale - e confido di poter dare qualche novità positiva prima dell’estate».
Domani, intanto, le funicolari restano ferme per 4 ore tra le 9.20 e le 13.20 - a causa di uno sciopero proclamato da Faisa Cisal, Cisl ed Ugl.