Corriere del Mezzogiorno (Campania)
UNA NUOVA STRATEGIA PER I REDDITI
Il mercato del lavoro italiano si sta trasformando. Un processo che va avanti dal 2010 e non riguarda solo i rapporti di scambio tra imprese e occupati. Bisogna scrutare con attenzione, infatti, sia la trasformazione delle nuove tecnologie digitali, sia le modificazioni dei comportamenti sociali. Guardiamo alle nostre spalle per creare un triangolo che si allarghi oltre il mercato del lavoro e che possa assorbire sia l’impatto delle tecnologie che la crescita dimensionale dei mercati. Bisogna offrire ai lavoratori, attuali e futuri, una nuova capacità operativa, che allarghi le potenzialità delle risorse umane e, di conseguenza, la crescita dei salari. Potenziale umano, aumento dei salari e sviluppo tecnologico sono le basi della crescita per il nostro futuro. Ecco una nuova politica dei redditi che possa trascinare unitariamente l’aumento del prodotto lordo ed un incremento della produttività del lavoro. Una necessità soprattutto per il Sud, che altrimenti diventerebbe la macroregione dei sussidi. Come deto, però, bisogna guardare prima al passato per cercare di valutare i percorsi futuri. Le forze di lavoro, a gennaio del 2004, erano 24 milioni e 231mila; gli occupati 22 milioni e 828mila: con 2 milioni di disoccupati. Dopo il gennaio 2012, l’inizio della rimonta rispetto alla crisi mondiale ed italiana, le forze di lavoro diventano 24milioni 967mila mentre gli occupati sono 22milioni 595mila, con 2 milioni 373mila di disoccupati. Dal 2004 al 2012 il mercato del lavoro si riduce ma, con la ripresa del 2012 si passa oltre i 25 milioni già nel febbraio.