Corriere del Mezzogiorno (Campania)

UNA NUOVA STRATEGIA PER I REDDITI

- Di Massimo Lo Cicero

Il mercato del lavoro italiano si sta trasforman­do. Un processo che va avanti dal 2010 e non riguarda solo i rapporti di scambio tra imprese e occupati. Bisogna scrutare con attenzione, infatti, sia la trasformaz­ione delle nuove tecnologie digitali, sia le modificazi­oni dei comportame­nti sociali. Guardiamo alle nostre spalle per creare un triangolo che si allarghi oltre il mercato del lavoro e che possa assorbire sia l’impatto delle tecnologie che la crescita dimensiona­le dei mercati. Bisogna offrire ai lavoratori, attuali e futuri, una nuova capacità operativa, che allarghi le potenziali­tà delle risorse umane e, di conseguenz­a, la crescita dei salari. Potenziale umano, aumento dei salari e sviluppo tecnologic­o sono le basi della crescita per il nostro futuro. Ecco una nuova politica dei redditi che possa trascinare unitariame­nte l’aumento del prodotto lordo ed un incremento della produttivi­tà del lavoro. Una necessità soprattutt­o per il Sud, che altrimenti diventereb­be la macroregio­ne dei sussidi. Come deto, però, bisogna guardare prima al passato per cercare di valutare i percorsi futuri. Le forze di lavoro, a gennaio del 2004, erano 24 milioni e 231mila; gli occupati 22 milioni e 828mila: con 2 milioni di disoccupat­i. Dopo il gennaio 2012, l’inizio della rimonta rispetto alla crisi mondiale ed italiana, le forze di lavoro diventano 24milioni 967mila mentre gli occupati sono 22milioni 595mila, con 2 milioni 373mila di disoccupat­i. Dal 2004 al 2012 il mercato del lavoro si riduce ma, con la ripresa del 2012 si passa oltre i 25 milioni già nel febbraio.

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