Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ma adesso tutti si interrogano sul futuro di Sarri
I destini del gruppo del «patto scudetto» Domani Reina saluta i compagni: andrà al Milan
NAPOLI Parlare di alibi o, al contrario, di colpe significa «offendere» il campionato di questa squadra che ha realizzato finora 84 punti con l’utilizzo di 14 giocatori per una stagione intera. Festeggiare anzitempo e, adesso, chiudersi nel più assordante dei silenzi, significa mostrare le contraddizioni di un popolo pallonaro, caduto dall’altalena e senza più forza per reagire.
Il sogno si è infranto bruscamente, e va bene. Ma le prossime tre partite dovranno restituire dignità ad un gruppo che con molta probabilità, così come è composto, non si ritroverà il prossimo anno. Comunque vada, lo scudetto non è matematicamente assegnato alla Juve, il Napoli si avvia a chiudere un ciclo: il futuro di Sarri è incerto, mentre Reina è già del Milan (domani la festa di addio con i compagni). Due uomini che sono stati fondamentali in tre anni nello spogliatoio azzurro. E visto che il comandante e il suo vice lasceranno la nave, buona parte dell’equipaggio si chiederà se abbia un senso restare a bordo. L’allenatore ha un contratto, ma ha già detto che saranno le motivazioni a fare la differenza. Aggiungiamo che se avesse la possibilità di allenare in un club estero, la Premier in particolare, accetterebbe la sfida. Per lui va pagata una clausola di otto milioni, certo. E queste ultime tre settimane saranno importantissime anche sul fronte delle offerte che arriveranno eventualmente al club. Il Napoli aspetta in silenzio ma inevitabilmente si guarda attorno: Giampaolo o Simone Inzaghi sono profili sotto osservazione. Con il primo ci sarebbe garanzia di continuità del progetto tattico, con l’altro la possibilità di far crescere i giovani che sono nella rosa azzurra. Né Ferrero, né Lotito in questo momento sarebbero disposti a trattare con De Laurentiis, ma nel calcio non c’è mai una verità assoluta. Il presidente del Napoli, e in passato lo ha dimostrato, ha quasi sempre l’asso nella manica e da un lato aspetta l’evolversi del discorso con Sarri, dall’altro guarda anche lui all’estero. Lasciando da parte la suggestione popolare che porta a Rafa Benitez, le ambizioni della società vanno oltre e guardano a Paulo Fonseca dello Shakhtar ma anche ad Antonio Conte. La scelta eventuale del nuovo dell’allenatore condizionerà quella dei nuovi giocatori o comunque la permanenza degli attuali. Mertens ha una clausola di 28 milioni (valida solo per l’estero) e le sirene cinesi sono in agguato da un anno; Callejon e Albiol hanno dato al Napoli tutto quanto era nelle loro possibilità, il passo d’addio può essere addirittura scontato. Mentre il Chelsea oltre a corteggiare Sarri, vuole Koulibaly. Il suo agente Satin: «Kalidou non ha clausola, anche lo scorso anno si diceva che sarebbe andato via, poi è rimasto. Lui come altri giocatori vogliono conoscere il destino di Sarri. Il Chelsea? Non è ancora sicuro che giocherà la Champions». E Jorginho? Per lui sempre gli inglesi sono pronti a fare follie, così come richieste hanno anche Hysaj e Insigne. Tutto o quasi ruota attorno a Sarri (se restasse il ciclo in qualche modo continuerebbe) ma in ogni caso è azzardato prevedere la totale smobilitazione . De Laurentiis riflette in grande silenzio. Non ha festeggiato dopo la vittoria con la Juve, non si è depresso domenica dopo la sconfitta a Firenze. L’imprenditore medita e solitamente quando il mare è in tempesta riesce a non muoversi. È la sua forza.