Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un giovane su 2 non lavora I sindacati: «Quale ripresa, Napoli sempre più povera»
Oggi in piazza del Gesù la manifestazione dei confederali A rappresentare il Comune sarà l’assessore Enrico Panini
Nell’area metropolitana di Napoli la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 52 per cento e quella femminile il 65. Oggi il Primo Maggio sarà una festa a metà. In piazza del Gesù i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil dedicheranno la giornata soprattutto a coloro che il lavoro non ce l’hanno o che rischiano di perderlo, restando anche senza ammortizzatori sociali. E soprattutto i sindacati confederali affronteranno la sicurezza sui luoghi di lavoro. Un tema molto sentito visto che dall’inizio dell’anno ad oggi le morti bianche in città sono state già sei (lo scorso anno furono 27).
Giovanni Sgambati, segretario della Uil di Napoli e della Campania, terrà il discorso a nome anche degli altri sindacati. E parlerà dopo gli interventi di un pensionato, un rappresentante del pubblico impiego e uno dei trasporti. Non ci sarà il sindaco Luigi De Magistris, in rappresentanza del Comune presente l’assessore al Bilancio, Enrico Panini. «Abbiamo invitato il sindaco lo scorso 25 aprile, ci sarà invece il suo assessore - dice Sgambati - La situazione a Napoli è drammatica: basti pensare solo che secondo l’Inps sono state presentate 30 mila domande per il reddito di inclusione. È la conferma che a Napoli la povertà è purtroppo un fenomeno in crescita». In piazza del Gesù, a partire dalle 10, sono attesi più di mille persone. Non ci sarà alcun concerto. «Sarebbe stato inutile, visto che è stato organizzato in piazza San Giovanni a Roma», dice ancora Sgambati. Stamane i sindacati saranno critici soprattutto con Luigi De Magistris, sindaco di Napoli e presidente della Città Metropolitana. «Abbiamo realizzato intese con i datori di lavoro ma non c’è nessuna visione con la Città Metropolitana, nè c’è stato un confronto sul piano di sviluppo - afferma ancora dice il segretario della Uil - Siamo preoccupati per la situazione in Anm per le assemblee negate e il piano di riorganizzazione della macchina comunale che non c’è. E poi chiediamo chiarezza sui concorsi. Noi siamo contenti se si assume, ma serve un confronto con le parti sociali per capire come e chi. Manca il metodo». Sulle morti bianche il sindacato farà autocritica: «Le ispezioni non bastano, è necessario essere più rigorosi perché - essendoci poco lavoro - c’è paura a far rispettare le norme. Ogni vita persa è una sconfitta». Sulla disoccupazione giovanile Sgambati non farà sconti: «Migliaia di diplomati e laureati vanno via da Napoli per mancanza di sbocchi occupazionali. La città si sta impoverendo, altro che risalita». Infine l’ultimo affondo sarà per le multinazionali della grande distribuzione, soprattutto dopo la chiusura del supermercato Auchan di via Argine. «Chi ottiene contributi e poi lascia la città li deve restituire».
Walter Schiavella, segretario generale della Cgil di Napoli, venerdì scorso in conferenza stampa, aveva spiegato che «la manifestazione di piazza del Gesù avrà la caratteristica di essere uno degli appuntamenti a supporto della piattaforma unitaria per la crescita, lo sviluppo e la coesione sociale della Città Metropolitana, che ha segnato il rilancio dell’iniziativa del sindacato confederale in questa città, un rilancio del quale si sente il bisogno per dare certezza, futuro, regolarità e sicurezza al lavoro».
Per Gianpiero Tipaldi, segretario generale della Cisl di Napoli, «quando si parla di sicurezza sui luoghi di lavoro, si parla di un problema che è sempre presente nella nostra realtà. Si dovrebbe poi affrontare anche la questione degli incidenti domestici, i cui numeri sono drammatici. Una sana cultura della prevenzione ci dovrebbe appartenere di più. Il numero di morti sul lavoro - ha continuato Tipaldi è in crescita in tutta Italia, anche in conseguenza di un leggero aumento dell’occupazione. Ma le cifre ancora più drammatiche sono quelle relative alle malattie professionali, perché a seguito di una vita lavorativa sbagliata e alla mancanza di prevenzione, col passare degli anni, aumentano le patologie».
L’emergenza «Secondo l’Inps sul reddito di inclusione sono state presentate 30 mila domande»