Corriere del Mezzogiorno (Campania)

San Carlo, la gran festa di Pierre Cardin

Lo stilista celebrerà i 70 anni di carriera il 31 luglio con uno spettacolo-evento. Poi il bis

- Di Vanni Fondi

Dopo Roberto Capucci, un altro stilista (ultranoto in tutto il mondo) ha deciso di far festa a Napoli: Pierre Cardin. Teatro della celebrazio­ne dei suoi 70 anni di carriera il San Carlo, che il 31 luglio (con bis previsto il 1° agosto) ospiterà l’atteso evento dell’anno. Protagonis­ta, ovviamente, lui, l’arzillo stilista veneto naturalizz­ato francese che ora ha 95 anni, ma che in quella data avrà già spento ben 96 candeline. E che porterà in tour il gala anche all’estero fino in Asia, dopo aver fatto prime italiane al Sistina di Roma e all’Arcimboldi Milano (stasera) e poi alla Fenice di Venezia oltre cha al Massimo napoletano.

L’evento consisterà innanzitut­to in uno spettacolo visto che Pierre Cardin ne ha prodotti ben 680 portandoli in tutto il mondo. S’intitola «Dorian Gray. La bellezza non ha pietà» ed è una rilettura del famoso romanzo di Oscar Wilde, un’opera di teatro musicale prodotta appunto dallo stilista e dal suo nipote Rodrigo Basilicati, pianista, ingegnere e designer (designato al vertice dell’azienda di famiglia), che collabora con lo zio in tutte le iniziative, dalle celebrazio­ni al disegno dei mobili e che sabato sarà in città per organizzar­e la serata di luglio, ma anche per partecipar­e a un pranzo esclusivo e a una cena nell’ambito delle kermesse Napoli Moda Design e Tennis & Friends.

Il ricavato della serata al San Carlo, che vedrà partecipar­e molti ospiti del mondo dello spettacolo, da Valeria Marini a Tosca D’Aquino e che si avvale delle pierre di Eduardo Tasca, sarà destinato alla Fondazione Santobono Pausilipon. Generoso (ma top secret) sarà poi il contributo di Cardin al teatro, che andrà ben oltre l’affitto. Le intenzioni di Daniele Martini, autore della trasposizi­one wildiana e del regista Emanuele Gamba sono quelle simboliche di portare in scena il tema della bellezza e della sua immortalit­à agli occhi del tempo. Dorian Gray sarà interpreta­to da Federico Marignetti, già visto nel «Romeo & Giulietta» di David Zard. Unico personaggi­o dello spettacolo, sarà affiancato in scena da un danzatore, ovvero l’anima nascosta di Dorian Gray, ruolo in cui si alternano in tour Marco Vesprini e Thibault Servière.

«Nel corso della mia carriera ho sempre avuto un occhio di riguardo per i giovani talenti – racconta in una nota Cardin - e ho scoperto e offerto a tantissimi artisti la possibilit­à di esprimersi, di sprigionar­e sino in fondo la loro creatività nei miei spazi culturali, senza mai condiziona­rli: perché il rispetto per il talento esige anzitutto che sia lasciato libero. Ai molti giovani, che ancor oggi vengono a chiedermi dei consigli, dico sempre che devono avere il coraggio di osare, se del caso anche di provocare: senza paure e senza mai copiare! Un vero artista non può limitarsi a sognare ma deve adoperarsi ogni giorno per tradurre i sogni in realtà, senza scendere a patti con nessuno. A differenza di quanto ha fatto Dorian Gray».

Mecenate

Ho scoperto e offerto a tanti artisti la possibilit­à di esprimersi, di sprigionar­e sino in fondo la loro creatività

Ai giovani che vengono a chiedermi dei consigli, dico sempre che devono avere il coraggio di osare, anche di provocare

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Pierre Cardin in teatro con il nipote Rodrigo Basilicati

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