Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tre morti sul lavoro in poche ore Inutili gli appelli del Primo Maggio
Martedì in piazza del Gesù i sindacati avevano lanciato l’allarme sulla sicurezza nei cantieri Ma l’escalation non si è fermata: gli incidenti avvenuti a Salerno, Giugliano e Sant’Antonio Abate
NAPOLI Il primo incidente mortale è avvenuto mercoledì a Pontecagnano Faiano, nel salernitano, il secondo poche ore dopo a Sant’Antonio Abate e il terzo ieri mattina a Giugliano, nell’area nord di Napoli. Cgil, Cisl e Uil proprio martedì scorso avevano dedicato la celebrazione del Primo Maggio al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. In piazza del Gesù a Napoli Giovanni Sgambati, segretario della Uil di Napoli e Campania, parlando a nome anche degli altri leader confederali regionali, aveva lanciato l’allarme: «Si muore nei cantieri perché le norme di sicurezza non sono rispettate e le ispezioni sono poche. Dobbiamo essere tutti più attenti».
Le sue parole non sono servite a nulla e purtroppo non hanno potuto evitare le tragedie di queste ore tanto che Gianpiero Tipaldi, segretario generale della Cisl, ha parlato anche «di una sconfitta per le parti sociali». Nel 2017, secondo i dati diffusi dalle organizzazioni sindacali in occasione del Primo Maggio, in Campania le vittime sul lavoro sono state 60, di cui ben 27 a Napoli. Nei primi quattro mesi del 2018 le morti bianche sono salite a 15, di cui 8 a Napoli, 6 a Salerno e una ad Avellino. Alla luce dell’escalation di queste ore Andrea Prete, presidente di Confindustria Salerno, ha rilanciato la necessità di un confronto con le organizzazioni sindacali «al fine di innalzare al massimo i livelli di attenzione sulla sicurezza sul lavoro».
A Pontecagnano Faiano, in provincia di Salerno, la vittima si chiamava Salvatore Sirica. Aveva 59 anni. Originario di Bellizzi, era il presidente della locale squadra di calcio. Un personaggio molto conosciuto. È rimasto schiacciato mentre caricava una vettura su una bisarca. Non si sarebbe accorto dello spostamento della macchina in quanto aveva le cuffie per coordinare le operazioni con i colleghi. La vettura lo ha centrato in pieno non lasciandogli scampo. La Procura della Repubblica di Salerno ha aperto un’inchiesta. E nove persone, come atto dovuto, sono state iscritte nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. Ettore Mocella, presidente Ebac Campania (l’ente bilaterale per l’artigianato), accusa: «Chiediamo subito la costituzione di un tavolo di lavoro con l’assessore regionale Sonia Palmeri. Chiediamo che ci siano maggiori controlli, più informazione sugli adempimenti normativi ed un cambio culturale che ponga al primo posto e al centro di ogni politica di sviluppo economico la vita e non il profitto». Sui temi della sicurezza ha rincarato la dose il presidente di Confindustria Salerno, Andrea Prete. «Siamo sempre impegnati su questo fronte e organizziamo periodicamente forum sul tema, l’ultimo con l’Asl di Salerno il 27 aprile scorso», sono le sue parole.
Il secondo incidente sul lavoro è avvenuto a Sant’Antonio Abate, in una ditta di lavorazione marmi. La vittima, Luigi Chierchia, aveva appena 21 anni ed era originario di Lettere. È morto per una prestazione occasionale di manodopera. I carabinieri, che indagano sulla tragedia, hanno accertato che il proprietario della ditta, 67 anni, aveva chiesto un aiuto per spostare alcune lastre di marmo che sono cadute, schiacciandolo. È giunto morto nell’ospedale di Castellammare di Stabia. L’imprenditore è stato denunciato per omicidio colposo.
Il terzo episodio è accaduto ieri mattina a Giugliano. La vittima è un operaio rumeno di 34 anni, padre di due figli di 3 e 5 anni. Lavorava alla Nar, una ditta che si occupa di smaltimento di rifiuti speciali e di materiale di risulta delle attività di macellazione. È stato investito mentre stava passando il materiale da un camion ad un altro che era venuto per caricare la carne. È morto poco dopo nell’ospedale di Giugliano. Il sindaco ha proclamato il lutto cittadino.
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Gianpiero Tipaldi segretario Cisl
Queste tragedie sono anche una sconfitta per le parti sociali
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Andrea Prete Confindustria Salerno
Più attenzione sulla sicurezza: pronti a incontrare i sindacati