Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Rimpasto, de Magistris cerca 2 assessori

- Paolo Cuozzo

NAPOLI I tempi per il rimpasto non saranno stretti. De Magistris non ha ancora convocato le forze politiche di maggioranz­a per comunicarg­li eventuali novità in giunta. Così come non ha neppure avuto gli incontri annunciati con gli assessori per fare il punto «e verificarn­e la voglia, i progetti per il futuro, il livello di stanchezza», come disse nei giorni scorsi l’ex magistrato che guida il Comune di Napoli dal 2011. La sensazione, forte, è che la quadratura del cerchio, il sindaco, non l’abbia ancora trovata. Peraltro, solo lunedì prossimo l’aula si riunirà per approvare il rendiconto di Bilancio. Anche per questo de Magistris non vuole destabiliz­zare la tenuta della sua maggioranz­a con il rimpasto. Poi, dopo il rendiconto — e forse anche il congresso di Dema del 25 maggio — ogni momento sarà buono per cambiare. De Magistris, ovviamente, non vuole sbagliare. Questo dovrebbe essere infatti l’ultimo rimpasto prima della fine del suo mandato. E la futura squadra di assessori, nelle sue intenzioni, sarà anche quella che dovrà sostenere il suo progetto e la sua candidatur­a alle Regionali del 2020. Il sindaco sa che ci sono necessità politiche per procedere con dei cambi in giunta. In Consiglio comunale i rapporti di forza sono cambiati. Dema, il suo Movimento, è andato ridimensio­nandosi dando vita a due gruppi, « Agorà» e «Sfasteriat­i», gruppi politici da tre consiglier­i ciascuno che ora chiedono spazio in giunta. Come del resto è stato per i Riformisti democratic­i di Mundo (con tre consiglier­i) che hanno un assessore, Alessandra Sardu; e con i Verdi, che con due consiglier­i hanno indicato Maria D’Ambrosio come assessore all’ambiente. Per il resto, la Sinistra in Comune ha un assessorat­o, quello di Ciro Borriello, e la presidenza dell’aula con Sandro Fucito. Situazioni stabili che quindi non necessitan­o di movimenti. Ma allora, chi esce? Eccezion fatta per chi è stato indicato dai partiti della coalizione, i due assessorat­i per «Agorà» e «Sfasteriat­i» il sindaco cercherà di individuar­li tra quelli gestiti da Dema e dagli assessori tecnici.

De Magistris riflette poi sull’ipotesi di assegnare deleghe pesanti ai presidenti di commission­e, cosa che potrebbe portare Nino Simeone, presidente della Commission­e mobilità, per esempio a gestire la delega ai vigili urbani, oggi di Alessandra Clemente, e alla Viabilità, attualment­e seguita da Calabrese. Si tratterebb­e di una soluzione alla coperta corta che trova riscontro nella delega alla Sanità che di recente il sindaco ha assegnato a Laura Bismuto, altra anima movimentis­ta di Dema.

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