Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Rimpasto, de Magistris cerca 2 assessori
NAPOLI I tempi per il rimpasto non saranno stretti. De Magistris non ha ancora convocato le forze politiche di maggioranza per comunicargli eventuali novità in giunta. Così come non ha neppure avuto gli incontri annunciati con gli assessori per fare il punto «e verificarne la voglia, i progetti per il futuro, il livello di stanchezza», come disse nei giorni scorsi l’ex magistrato che guida il Comune di Napoli dal 2011. La sensazione, forte, è che la quadratura del cerchio, il sindaco, non l’abbia ancora trovata. Peraltro, solo lunedì prossimo l’aula si riunirà per approvare il rendiconto di Bilancio. Anche per questo de Magistris non vuole destabilizzare la tenuta della sua maggioranza con il rimpasto. Poi, dopo il rendiconto — e forse anche il congresso di Dema del 25 maggio — ogni momento sarà buono per cambiare. De Magistris, ovviamente, non vuole sbagliare. Questo dovrebbe essere infatti l’ultimo rimpasto prima della fine del suo mandato. E la futura squadra di assessori, nelle sue intenzioni, sarà anche quella che dovrà sostenere il suo progetto e la sua candidatura alle Regionali del 2020. Il sindaco sa che ci sono necessità politiche per procedere con dei cambi in giunta. In Consiglio comunale i rapporti di forza sono cambiati. Dema, il suo Movimento, è andato ridimensionandosi dando vita a due gruppi, « Agorà» e «Sfasteriati», gruppi politici da tre consiglieri ciascuno che ora chiedono spazio in giunta. Come del resto è stato per i Riformisti democratici di Mundo (con tre consiglieri) che hanno un assessore, Alessandra Sardu; e con i Verdi, che con due consiglieri hanno indicato Maria D’Ambrosio come assessore all’ambiente. Per il resto, la Sinistra in Comune ha un assessorato, quello di Ciro Borriello, e la presidenza dell’aula con Sandro Fucito. Situazioni stabili che quindi non necessitano di movimenti. Ma allora, chi esce? Eccezion fatta per chi è stato indicato dai partiti della coalizione, i due assessorati per «Agorà» e «Sfasteriati» il sindaco cercherà di individuarli tra quelli gestiti da Dema e dagli assessori tecnici.
De Magistris riflette poi sull’ipotesi di assegnare deleghe pesanti ai presidenti di commissione, cosa che potrebbe portare Nino Simeone, presidente della Commissione mobilità, per esempio a gestire la delega ai vigili urbani, oggi di Alessandra Clemente, e alla Viabilità, attualmente seguita da Calabrese. Si tratterebbe di una soluzione alla coperta corta che trova riscontro nella delega alla Sanità che di recente il sindaco ha assegnato a Laura Bismuto, altra anima movimentista di Dema.