Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Le effusioni dei nonni nella pubblicità di una trattoria
«Fate l’amore non fate la guerra» è lo slogan rilanciato alla terza età con una singolare campagna di comunicazione da una trattoria vomerese in via Caldieri. «Vomero a luci rosse» è l’ironia bonaria dai social.
La campagna pubblicitaria della trattoria del quartiere collinare «fa storcere il naso a qualcuno» ma piace pure a tanti nonni. Il cartellone mostra una sequenza di una coppia avanti con l’età in effusioni, «insomma i nonni di qualsiasi bambino».
«Oggi è difficile farsi notare nell’oceano d’immagini che vengono prodotte e che ci vengono proposte», commenta Dario Gaipa, grafico di professione, «quindi trovare un’immagine e un claim (messaggio o slogan) che colpisca e arrivi all’obiettivo è molto complicato, usare il sesso è una scorciatoia anche un po’ banale ma magari non quando arriva all’obiettivo scandalizzando. Ma una cosa è certa: la terza età sono i nuovi 40 anni».
L’idea è di Emiliano Vetromile e Giorgio Sarrubbo, ideatori del locale tradizionale molto accorsato, Vetromile è ex pubblicitario e spiega che banalmente, il loro target «è quello, non certamente i giovinetti, ma le signore e i signori del torneo di burraco che amano mangiar bene e godersi la vita».
La novità dei tempi è che negli spot in generale gli anziani non sono più soli e bisognosi di assistenza, ma sono rappresentati come una nicchia “godereccia” sempre più considerata di mercato. Una cosa sono le cronache dei pensionati che si trasferiscono all’Est per poter vivere anche più che dignitosamente della propria pensione. Un’altra il marketing.
«Facciamocene una ragione: siamo sempre più vecchi, ma non è qualcosa per cui disperarsi perché essere anziani nell’Anno Domini 2017 vuol dire “conquista”, “lifestyle”, “tempo libero”, non più “pensione”, “nido vuoto”, “limiti”» scriveva qualche mese fa Alessandro Sabini, Chief Creative Officer McCann Worldgroup Italia. «Invecchiare diventa così un’occasione per riprendersi il tempo speso in gioventù dietro a obblighi e impegni e iniziare a divertirsi».
Secondo l’Istat dei 60,7 milioni di residenti in Italia rilevati al primo gennaio 2016, il 21,4% era composto da ultrasessantacinquenni e il 13,9% da under 15. «Detto in un altro modo, ci sono 161,1 persone di oltre 65 anni ogni 100 giovani con meno di 15 anni (171,8 nel Centro e 143,5 nel Mezzogiorno). La simultanea presenza di una elevata quota di persone over 65 e di una bassa quota di popolazione al di sotto dei 15 anni colloca il nostro Paese tra i più vecchi del mondo» insieme a Giappone e Germania. Il trend è destinato a rafforzarsi nel futuro e in compenso, in Italia gli anziani fanno più esercizio fisico rispetto al resto del mondo. Nessun doppio senso.
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Il creativo
Nel Mezzogiorno siamo sempre più vecchi ormai gli anziani sono nicchia di mercato