Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Robustelli fu salvato dopo tre giorni «Il mio senso di colpa per essere sopravvissuto»
che l’Italia è un paese ad alto rischio idrogeologico bisognerebbe senz’altro agire sulla prevenzione. Quello che è accaduto nel 1998 doveva servire da insegnamento, ma non è andata così. Cambiano i sindaci, cambiano gli amministratori, ma niente cambia sul nostro territorio. Prendiamo l’ultima legge del 2007 sulle scuole antisismiche. Da noi quasi tutti gli edifici sono antecedenti a quella legge, che dunque viene largamente disattesa. E non parlo solo del Sud. Quando c’è qualche manifestazione in cui incontro i sopravvissuti di Amatrice, di Longarone e di altre tragedie, ci dividono per aree geografiche, ma in realtà siamo l’esempio vivente di un unico paese dissestato, in lungo e in largo. Eppure chi ha vissuto il nostro dramma trova spesso la forza di reagire, magari fai battute, ironizza».
Cosa bisognerebbe fare in pratica?
«Le responsabilità della politica
Il futuro
«Ho perso molto quella notte, ma ho acquistato il gusto dei valori sani»
ci sono, accade anche che Palazzetti dello Sport o scuole vengano collocati in costruzioni abusive. Ma non bisogna nemmeno spostare sempre in alto il discorso. Prendiamo la raccolta differenziata: c’è chi ancora non la fa, sebbene sia necessaria alla salvaguardia dell’ambiente. Qui a Sarno con i fondi regionali dopo undici anni dall’alluvione è stato pulito il canalone, ma dentro c’erano frigoriferi, lavatrici... Chi ce li ha buttati? Quindi non è solo una questione di cattiva gestione dall’alto. I problemi vengono anche dal basso».
Robustelli, qual è il bilancio della sua avventura?
«Mi ritengo un uomo fortunato. Ho perso molto quella notte, ma ho acquistato il senso dei valori sani. E la voglia di svegliarmi ogni mattina guardando la bellezza della vita».