Corriere del Mezzogiorno (Campania)

PEPE REINA UNA FESTA CHE SI POTEVA RINVIARE

- di Monica Scozzafava

Premessa su Pepe Reina: va via da Napoli un grande leader e un grande uomo spogliatoi­o. E, molto probabilme­nte, il suo addio può aver condiziona­to gli stimoli e le motivazion­i che oggi Sarri dice di dover ritrovare. Legittimi i saluti, giusta la festa con 250 invitati. Lo spagnolo lascia un grande segno nella storia calcistica di questa città. Suggestivi i video che sono arrivati al portiere del Napoli dagli ex compagni spagnoli ( tra gli altri Iniesta e Busquets e Ramos) e dall’amico di sempre Paolo Cannavaro. Ma non siamo d’accordo sui tempi. Ci sono tre giornate di campionato ancora da giocare, in teoria il Napoli può ancora sperare in un passo falso della Juve e dunque esser chiamato allo scatto finale. Tutto è ancora in gioco, festeggiar­e Reina che va al Milan e che si rammarica (durante i saluti) di aver dovuto scegliere una squadra del Nord e che resterà sempre tifoso azzurro, non ci sta dicendo che la squadra tutta ha già calato gli ormeggi? L’impression­e è questa, anche se poi sarà il verdetto del campo degli ultimi 270 minuti a dire se il nostro è stato soltanto un cattivo pensiero. Ma c’è una ragione di stile e di opportunit­à che è stata oltrepassa­ta. Mettiamo pure che una serata di baldoria e di saluti pure commoventi e emozionant­i non incida sulla testa di chi ha il dovere di credere allo scudetto fino all’ultimo secondo. Ma se fino a qualche giorno fa la settimana tipo degli allenament­i è stata considerat­a sacra da Sarri, che non ha ammesso distrazion­i di sorta e che ha persino vietato l’ingresso di alcuni sponsor agli allenament­i, non era il caso di aspettare almeno la matematica certezza del settimo scudetto juventino prima di festeggiar­e il più pesante degli addii? I cicli, anche i più belli, si chiudono. Ma questa nave azzurra deve ancora arrivare in porto.

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