Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Un «trono shooting» per i selfie a Palazzo Reale
La proposta della direttrice di Palazzo Reale: «Organizziamo uno shooting day con il modello in scala che usiamo per la didattica e i disabili»
«Una provocazione (e una proposta)… Se organizzassimo un Trono Shooting Day con il modello in scala reale del trono che conserviamo in Sala Dai (la sala studiata per l’accessibilità universale)?».
«Una provocazione (e una proposta)… Se organizzassimo un ‘Trono Shooting Day’ con il modello in scala reale del trono che conserviamo in Sala Dai (la sala studiata per l’accessibilità universale)? Sarebbe il pretesto per una giornata di riflessione sulle problematiche connesse alla conservazione del patrimonio museale. Gente dei musei, pubblici, ci state?». A chiamare i colleghi a raccolta è Antonella Cucciniello, direttrice di Palazzo Reale, che a qualche giorno dallo «scandalo» delle ragazze immortalate sul trono, ripropone la questione da un altro punto di vista. La dinamica direttrice non si è persa d’animo per il polverone mediatico, tanto che ha deciso di utilizzare un’immagine stilizzata per la locandina della Notte dei Musei, dove si vedono due figure femminili sul trono. «Da una crisi», spiega, «può scaturire una discussione seria, serena. Noi non vogliamo che il patrimonio culturale sia messo a repentaglio ma non siamo nemmeno guardiani di cimiteri. Bisogna cambiare la nostra mentalità e farsi aiutare dal pubblico, da tutta la città».
In tutto il mondo si discute dell’opportunità dei selfie nei musei, davanti alle opere d’arte, spesso vietati. In Italia un decreto del 2014 ne ha liberalizzato la pratica, ma nel caso napoletano ad allarmare è stata l’infrazione del divieto di toccare. «Mentre infuriava la bufera», continua la direttrice «abbiamo scelto il silenzio. A questo punto, però, è bene che il Palazzo si decida a raccontare la sua verità». E quale sarebbe? «Per cominciare, nessuna vita by night, il Palazzo Reale di Napoli è orgoglioso di contribuire solo ed esclusivamente alla riuscita di iniziative che generano valore per la cittadinanza (e risorse per contenere le tasse d’ingresso entro costi accessibili anche alle fasce sociali meno abbienti), proprio come il WineandThecity Napoli».
Nessuno scandalo allora? «Naturalmente non possiamo che stigmatizzare il comportamento delle quattro “troniste”, ma non al punto da legittimare gli insulti sessisti e l’odio sociale che si è scatenato nella rete, questo genere di reazione (frutto di una narrazione non sempre avveduta?) è quanto di più distante dallo spirito che anima noi gente dei musei, noi che con professionalità e spirito di servizio ci prodighiamo ogni giorno per assicurare un’esperienza di visita degna di un paese civile».
Dunque, ecco la proposta di Antonella Cucciniello: «Organizziamoci per offrire la possibilità ai nostri visitatori di sedersi sul trono, naturalmente parlo della copia. Abbiamo questo bellissimo esemplare in tutto e per tutto uguale all’originale, in stoffa e legno, che a volta usiamo per le visite tattili per i non vedenti. Nella nostra saletta didattica tra l’altro si può dare sfogo ai peggiori istinti». Sarebbe a dire? «Parlo dell’impulso naturale a toccare gli oggetti in mostra. Abbiamo anche le statue della facciata, non in scala originale, ma diciamo in scala 1 a 10, sulle quali circolano tante storie e leggende».
Intanto per i veri maniaci del selfie, non c’è che da mettere in programma un viaggio a Los Angeles. Ha appena aperto proprio in California il primo museo a tema, dove pure la Gioconda si fa l’autoscatto.