Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Niente scempi nella Mostra d’Oltremare» Intellettuali e associazioni contro il villaggio Universiade
Lettere a Mattarella e ai presidenti delle Camere
NAPOLI Intellettuali e associazioni, dopo il presidente della Regione, lanciano appelli per scongiurare l’allestimento del villaggio degli atleti per l’Universiade 2019, con le 2500 casette in legno previste, all’interno della Mostra d’Oltremare.
Ma il sindaco Luigi de Magistris fa di più, dando l’impressione di voler provocare l’ennesima reazione del governatore Vincenzo De Luca: «Noi pensiamo che a Napoli, spendendo molti meno soldi, si possa fare bene l’Universiade — ha detto — con una ricaduta straordinaria sull’impiantistica sportiva, con una ricaduta di immagine fortissima per la città e per l’Italia e anche una ricaduta sociale perché le case provvisorie per gli atleti saranno poi a disposizione delle emergenze abitative dei nostri territori».
A disposizione delle emergenze abitative? Ma De Luca non va ribadendo da giorni che quelle casette sono di proprietà della Regione e quando sarà terminata l’Universiade dovranno essere trasferite alla Protezione civile? «Se qualcuno pensa di fare il villaggio nella Mostra per poi ritrovarsi un accampamento di Rom o di varia umanità — ha più volte puntualizzato — io non sono d’accordo. A Napoli c’è la tendenza ad occupare tutto quello che si può occupare: auditorium, scuole, locali universitari».
Intanto, tocca agli intellettuali e alle associazioni civiche scendere in campo. I primi, in una lettera inviata al Capo dello Stato, ai presidenti delle due Camere e al ministro dei Beni culturali, denunciano: «È sconcertante che non si comprenda che occupare con 2500 case prefabbricate il parco urbano della Mostra pregiudicherebbe in modo irreparabile il suo patrimonio culturale e ambienLabruna, tale (parco ed architetture rappresentano infatti un’unità inscindibile, così come i giardini e la Reggia di Capodimonte), fra i più importanti esempi di architettura italiana del Novecento».
Pertanto, gli autorevoli firmatari (Francesco Paolo Casavola, Gianfranco Amendola, Piero Craveri, Aldo De Chiara, Luigi De Falco, Francesco De Notaris, Raffaella Di Leo, Guido Donatone, Marta Herling, Carlo Iannello, Luigi Sergio Marotta, Aldo Masullo, Gerardo Mazziotti, Tomaso Montanari, Giulio Pane, Edo Ronchi, Italia Nostra sezione di Napoli, Assise della Città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, Comitato Centro Storico Unesco) chiedono di «scongiurare un gravissimo attentato, dalle conseguenze irreversibili, contro un bene culturale di inestimabile valore, appartenente all’intera umanità».
Così anche il portavoce delle Associazioni unite «Insieme per Napoli», Gaetano Brancaccio, in una missiva indirizzata al soprintendente per i Beni culturali, Luciano Garella, sollecita un intervento deciso per impedire ogni eventuale danno futuro. «Le scriviamo — afferma — perché siamo più che preoccupati per il folle progetto che vorrebbe realizzare tali strutture