Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gobbi, il Sessantotto in presa diretta, ma 50 anni dopo
Presentato alla Biblioteca Nazionale il libro del giornalista del «Corriere della Sera»
Nella Sala Rari della Biblioteca Nazionale di Napoli, completamente foderata di libri dal ‘400 e qualche papiro, irrompe asciutto e autorevole il racconto di una storia recente, quella narrata in Maggio ’68. Cronaca di una rivolta immaginaria di Roberto Gobbi (Neri Pozza), giornalista del Corriere della Sera — per vent’anni caporedattore centrale di Sette — che ha dialogato con il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico. «Tra i pregi di questa ricostruzione» ha detto nella sua introduzione Francesco Mercurio, a capo della Vittorio Emanuele, «c’è la scelta dell’autore di farsi cronista di quei fatti». «Gobbi scrive un reportage sul passato, sembra un ossimoro ma non lo è» commenta d’Errico: «Ritorna sulla scena parigina con lo sguardo del giornalista, senza inciampare nella tentazione di fare lo storico, e restituisce i fatti come se vi avesse assistito, con uno stile veloce e avvincente. Così fa con le vite dei giovani protagonisti, scegliendo figure poco note, narrate da angolature inconsuete». Come quella della ragazza della foto simbolo del Maggio francese. «Era una modella — ha raccontato Gobbi — figlia di genitori separati e nipote di un ricco austriaco. Si trovò quasi per caso alla manifestazione in piazza, chiese a un amico di prenderla sulle spalle e in quel momento le passarono una bandiera. Un fotografo lesto colse l’attimo e lo scatto fece il giro del mondo. Finì anche tra le mani del nonno che morì poco dopo diseredandola. Così divenne “la ragazza che conquistò la storia, ma perse un capitale”».
Questo e altri spaccati inediti in una ricostruzione originale e decisamente antiretorica.