Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Hamsik, doppia chance Addio o ruolo alla Pirlo

Il capitano azzurro tentato ora anche dall’offerta del Monaco Ma Ancelotti ha una idea per lui: regista davanti alla difesa

- Donato Martucci

NAPOLI Un suggestion­e, un’idea, ma anche un’alternativ­a. Marek Hamsik, 31 anni a luglio, con Carlo Ancelotti potrebbe arretrare il suo raggio d’azione e diventare regista davanti alla difesa. Ripetiamo, è solo un’idea ma potrebbe diventare una necessità se lo slovacco dovesse respingere le offerte milionarie cinesi e ora anche quelle del Monaco, in Francia. Tutto questo considerat­o anche i probabile addio di Jorginho. Il capitano slovacco, marcatore azzurro di tutti i tempi, si sarebbe deciso a restare, dopo la chiamata di Ancelotti, ritenuto una garanzia. L’allenatore di Reggiolo, del resto, i giocatori bravi, e Marek lo è, li fa giocare sempre o quanto meno gli trova uno spazio. Lo ha dimostrato costruendo il grande Milan con Pirlo, Seedorf, Rui Costa, Rivaldo e Schechenko, la squadra più offensiva che si può. Tutti hanno giocato insieme e dopo sarebbe arrivato anche Kakà. Spazio per tutti e sacrificio, questo chiederà Ancelotti ai suoi giocatori. Perché se ognuno dà il suo contributo la squadra può girare a mille. Quest’ultima stagione di Hamsik non è stata il massimo. Nonostante il primato dei gol con la maglia azzurra, ha segnato solo sette reti e rispetto alla stagione precedente non ha inciso sulle vittorie della squadra, sostituito spesso da Zielinski. Ecco perché l’anno prossimo Hamsik dovrà essere gestito, rivitalizz­ato e messo al centro del progetto. In tal senso, la telefonata di Ancelotti può averlo tranquilli­zzato L’idea di farlo diventare un regista non sembra poi peregrina. Il centrocamp­ista slovacco ha piedi buoni, gioca con naturalezz­a sia con il destro che con il sinistro e ha visione di gioco non comune. Del resto lo sa fare in attacco, perché non potrebbe farlo arretrando il suo raggio d’azione? Il Napoli di Ancelotti sarà sicurament­e diverso da quello di Sarri: meno maniacale nel possesso palla e più giudizioso nella costruzion­e del gioco. Hamsik ha nelle corde il lancio, la giocata che possa in qualche modo mandare in bambola le linee avversarie. Una nuova sfida per il capitano che potrebbe fargli cambiare idea, essere più stimolato e guidare il suo Napoli verso traguardi più prestigios­i. Il vecchio Marek andrebbe in naftalina, anche perché la condizione fisica non è quella che lo ha sostenuto negli anni precedenti. Gli spunti in attacco, gli inseriment­i, sono apparsi meno frequenti e efficaci. Ma la sua tecnica, la sua eleganza verrebbero ancora una volta esaltati da questo nuovo ruolo, anche nel 4-3-3. Affiancato da due interni, dotati di dinamismo, potrebbe avere meno compiti di copertura e dare spazio quindi al suo estro. Nel 4-2-3-1 sarebbe uno dei centrocamp­isti centrali. Sarri ha detto in passato che Hamsik nel ruolo di «pensatore» lo avrebbe stuzzicato, salvo poi mai schierarlo in quel ruolo. Ancelotti potrebbe ritagliarg­li questo nuovo abito su misura. Sarebbe una sfida stimolante per il capitano che non si sottrarreb­be. Perché Hamsik, prima di essere giocatore, è un amante del lavoro e dell’applicazio­ne sul campo. Ora sarebbe anche più libero mentalment­e e chissà che Ancelotti non ci abbia pensato: del resto il tecnico è abituato a sfruttare i giocatori per le rispettive caratteris­tiche e Hamsik, da questo punto di vista, gli può dare ampie garanzie.

La sfida Il capitano del Napoli, tentato dalle sirene cinesi, alla fine potrebbe restare

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