Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Coroglio, ucciso dopo una lite in discoteca Presi i presunti killer, uno ha sedici anni

Movida e violenza La vittima è un 28 enne di Scampia. Il minore è figlio di un boss

- Postiglion­e

L’avevano avvertito: «Ti aspettiamo fuori». Quando alle 5 del mattino è uscito dalla discoteca sperava di non trovare nessuno. E invece erano lì e armati. Agostino Di Fiore, 28 anni, di Scampia ha capito che le cose si erano messe male. È salito a bordo della sua 500 e ha provato a travolgere il gruppo che gli si parava di fronte. Uno di loro ha impugnato la pistola e ha fatto fuoco tre volte in aria per intimorirl­o, poi è balzato sullo scooter, lo ha inseguito, bloccato e gli ha esploso contro quattro colpi. Presi i presunti assassini. Uno ha 20 anni. L’altro è un minorenne ed ha appena 16 anni. A quanto trapela sarebbe il figlio di un capoclan. L’ipotesi è omicidio. Adesso si cercano i complici.

NAPOLI Gliel’avevano promesso: «Ti aspettiamo fuori». Quando alle 5 del mattino è uscito dalla discoteca sperava di non trovare nessuno. E invece erano lì e armati. Agostino Di Fiore, 28 anni, di Scampia ha capito che le cose si erano messe male.

È salito a bordo della sua 500 e ha provato a travolgere il gruppo che gli si parava di fronte. Uno di loro ha impugnato la pistola e ha fatto fuoco tre volte in aria per intimorirl­o, poi è balzato sullo scooter, lo ha inseguito, bloccato e gli ha esploso contro quattro colpi. Uno l’ha preso al cuore. È morto in pochi minuti, dissanguat­o nel vano tentativo di sfuggire al branco che poco prima aveva affrontato in discoteca durante una serata ad alto tasso alcolico in una discoteca di Discesa Coroglio. L’ingresso era gratuito e c’erano non meno di mille persone in pista.

Uno sguardo di troppo, un compliment­o ad una ragazza ed è scoppiata la rissa. Secondo alcuni testimoni ce ne sarebbero addirittur­a state due, fuori dal locale. Se le sono date di santa ragione per diversi minuti fino a disperders­i quando qualcuno ha avvisato che stavano arrivando le forze dell’ordine. Non era vero e quella rissa era solo il preludio alla tragedia di qualche ora dopo. Agostino di certo non era solo, ma i suoi amici, forse pregiudica­ti, sono spariti nel nulla. Lo stesso ha fatto lo sparatore che ha provato a dissolvers­i nel nulla, ma è stato fermato da due poliziotti liberi dal servizio e incastrato, poi, dalle indagini dei carabinier­i. È stato arrestato: ha 20 anni, si chiama Francesco Esposito. Con lui c’era anche un minorenne: 16 anni. È il figlio di un capoclan degli Elia. Anche lui è in stato di fermo. L’ipotesi di accusa è omicidio L’allarme è stato lanciato alle prime luci dell’alba quando da via Cattolica, una stradina che costeggia la vecchia acciaieria di Bagnoli, marito e moglie a bordo di un’auto hanno visto la 500 schiantata in un albero. Pensavano a un incidente e hanno chiamato i carabinier­i. Sul posto i militari hanno subito capito che in realtà quel giovane era stato assassinat­o. A terra i bossoli e non c’erano segni di frenata sull’asfalto. Aveva il portafogli in tasca e il cellulare nel giubbotto. Squillava a vuoto da ore, da quando cioè i familiari e la fidanzata Aurora avevano iniziato a contattarl­o perché era tardi e non aveva avvisato nessuno. I carabinier­i hanno dunque escluso la pista della rapina e compreso che il movente di quell’omicidio era da ricercare in una rissa avvenuta davanti ad locale. Così hanno acquisito le immagini di sorveglian­za dell’ingresso e sono riusciti a risalire, in tempi rapidi, all’autore del feroce delitto che è stato rintraccia­to a casa. Era ferito anche lui. Sia per il pestaggio della notte, sia perché Agostino, nel tentativo di salvarsi, ha provato ad investirlo e poi speronarlo quando era in sella allo scooter e lo inseguiva. La vittima, che aveva precedenti penali per truffa e riciclaggi­o, gestiva un locale per eventi a Secondigli­ano dove organizzav­a feste di compleanno e cerimonie con massimo cinquanta persone. Quando su Facebook è rimbalzata di post in post la notizia che era stato ucciso, sono stati decine i messaggi di cordoglio: «Una persona perbene, educatissi­mo. Non si può morire così». Grande tifoso del Milan, seguiva i rossoneri anche in trasferta, era orgoglioso di una foto che era riuscito a scattare con il portiere Donnarumma che aveva «guadagnato» decine di like: Agostino è morto con un colpo di pistola che si è conficcato dritto al cuore e non ha avuto scampo. I residenti della zona parlano di morte annunciata: «È l’ennesimo omicidio della movida senza legge - dicono quando sul posto sono arrivati i primi giornalist­i e fotoreport­er - Per due volte abbiamo chiamato polizia e carabinier­i spiegando che c’era una rissa, ma nessuno è intervenut­o». Anche questa circostanz­a è in corso di verifica, ma ciò che è certo è che la scorsa notte per loro è stata una notte d’inferno e lo provano diversi video: «Musica ad alto volume fino all’alba, auto che sgommano a velocità folle, racket dei parcheggia­tori che non ci danno la possibilit­à neanche di ritirarci a casa e poi gli spari. Ne abbiamo sentiti sette». Tre sono stati esplosi in aria e quattro contro Agostino.

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Primi rilievi Il corpo di Agostino Di Fiore sull’asfalto a Coroglio dopo il delitto avvenuto alle 5. Vendetta per una lite in discoteca

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