Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I Cinque Stelle nella «risacca» Di Maio: corazzate contro di noi
NAPOLI «Il MoVimento 5 Stelle anche a questa tornata elettorale si è presentato da solo in tutti i comuni contro coalizioni di decine di liste. Ogni volta è un’impresa titanica. La nostra squadra di 20 30 candidati se la deve vedere in campo aperto contro corazzate che schierano centinaia di candidati e contro la logica clientelare che ancora resiste in molte zone d’Italia». Non mostra alcun tentennamento Luigi Di Maio che nella migliore tradizione parla dei piccoli successi per non far prevalere la sconfitta. «Oltre a Ragusa, nei capoluoghi siamo al ballottaggio in tre città dove potremmo conseguire dei risultati storici: ad Avellino con Vincenzo Ciampi, a Terni con Thomas De Luca e a Imola con Manuela Sangiorgi. Affronteremo il secondo turno anche ad Acireale. Vi annuncio fin da ora che nei prossimi giorni andrò a dare una mano ai nostri candidati perchè è importantissimo rispondere a queste esigenze di cambiamento». È il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha dare una definizione: «Una volta si sarebbe detto che è un ragionamento democristiano: se dici che non hai perso ma hai perso. Di Maio già comincia a pagare la politica del pendolo e l’accordo con la Lega lo pagherà eccome soprattutto al Sud».
Non dovevano essere esaltanti i sondaggi se anche i grillini hanno deciso di puntare solo su alcuni comuni. In Campania su Avellino dove si sono avvicendati big in supporto di Vincenzo Ciampi, Di Maio compreso che ha chiuso la campagna elettorale. Ma siamo assai lontani dal cappotto, dalle cifre da capogiro della tornata delle politiche. Si dirà, sono le amministrative. Ragionamento che dovrebbe valere per tutti non solo per il Movimento 5 Stelle. «Ad Avellino ci stiamo difendendo bene — spiega il senatore Ugo Grassi — forse perché avendo sperimentato la pressione del vecchio potere più che altrove, la reazione dei cittadini c’è stata. Quanto al resto purtroppo per il Movimento le amministrative sono sempre state più difficili: vale il rapporto personale, la conoscenza, meno il voto di opinione. E poi Ciampi si è proposto come una persona normale e seria». Il candidato che tra quindici giorni deve sfidare la corazzata di centrosinistra dice: «Il ballottaggio è il risultato della voglia di cambiamento della città, l’opportunità per fare la storia, merito di tutti gli avellinesi che hanno votato liberamente». Ma una Avellino non fa primavera per il Movimento. I risultati, infatti, sono negativi almeno quanto quelli dei dem, tornati, dopo quasi il 50 per cento, di nuovo nella ridotta dei comuni. A Qualiano arrivano appena al 5,8 per cento, a Trentola Ducenta al 4,2 per cento, a Ottaviano addirittura al 3, a Brusciano al 5,8, a Maddaloni al 6,3. Le migliori performances sono quelle di Castellammare e Torre del Greco ma siamo al 12,7 e all’11 per cento e i candidati sono rispettivamente quarto e terzo.