Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Sud, a San Giuseppe Vesuviano prima enclave lombardo-veneta»
Il sindaco riconfermato «Abbiamo un Pil formidabile, ma Stato e Regione non ci aiutano»
«San Giuseppe Vesuviano è una sorta di enclave lombardo-veneta». Con sindaco e tutti i consiglieri di maggioranza leghisti.
NAPOLI Ritiene che San Giuseppe Vesuviano sia una enclave lombardo-veneta in Campania e che il modello di sviluppo industriale della sua comunità sia riuscito a creare realtà imprenditoriali come il Cis e l’interporto di Nola, benché la Regione e lo Stato non abbiano mai premiato la vocazione del territorio fornendo un aiuto per realizzare un’area industriale.
È su questi due presupposti che il penalista Vincenzo Catapano è stato riconfermato alla guida dell’amministrazione comunale, diventando il primo sindaco della Lega in una città meridionale con più di 30 mila abitanti.
Sindaco, dichiararsi della Lega soltanto mel momento della vittoria è apparso un po’ opportunistico. Non poteva dirlo in campagna elettorale?
«Io ho semplicemente ufficializzato, al momento dell’esito del ballottaggio, la mia adesione alla Lega. Ma tutti in città sapevano della mia intenzione: non l’ho mai nascosta a nessuno. Anzi, le anticipo che l’intera mia amministrazione comunale aderirà alla Lega di Salvini».
Sarà la prima amministrazione comunale del Carroccio al Sud?
«Proprio così, i dieci consiglieri della maggioranza aderiranno alla Lega. Veda, San Giuseppe Vesuviano ha un Pil formidabile grazie alle sue 1500 aziende e ai suoi 4500 dipendenti. Il fatturato annuo qui va ben oltre il miliardo di euro. Siamo una sorta di realtà lombardo-veneta in Campania. Abbiamo gli stessi problemi dei piccoli e medi imprenditori del Nord-Est».
Vi manca soltanto l’inflessione?
«Proprio così, e non scherzo. Io ho militato in An, in tasca ho posseduto esclusivamente la tessera di Alleanza nazionale. Ed ora prenderò quella della Lega».
Oltre a sentirsi un sindaco del Nord Est, cosa l’ha convinta ad aderire al partito di Salvini?
«Salvini è l’unico politico di stampo europeo a rappresentare le esigenze dei cittadini e ad impegnarsi per trovare soluzioni ai loro problemi. È il primo leader autenticamente pragmatico. Noi qui a San Giuseppe Vesuviano sono decenni che rappresentiamo un modello di crescita industriale, ma né lo Stato né la Regione ci hanno finanziato gli espropri dei fondi per realizzare una adeguata area industriale. Le aziende di San Giuseppe hanno dato linfa al Cis di Nola, all’interporto, agli insediamenti industriali di Marcianise, ma non hanno mai potuto svilupparsi in un’area attrezzata del proprio territorio. Ed è per questo che ora passeremo tutti con la Lega per aprire una concreta interlocuzione con il Governo».
Dunque, l’adesione alla Lega è di natura opportunistica, è funzionale all’ottenimento di alcuni vantaggi per realizzare la vostra area industriale?
«Diciamo che la nostra è una adesione programmatica. Del resto, cosa è la politica se non rappresentanza degli interessi dei territori e dei cittadini? Adesso il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giorgetti, il deputato mio amico, Gianluca Cantalamessa, e la sottosegretaria per il Sud, Pina Castiello, avranno il dovere di ascoltarci».
E se non lo facessero come tutti coloro che negli ultimi anni hanno fatto finta di ascoltarvi?
«La Lega è nata come sindacato del territorio. Oggi che è un partito nazionale ha esteso la sua competenza all’intero territorio nazionale».
Ne è proprio certo, niente a che vedere con i cori padani contro i terroni?
«Ne sono sicuro, oggi è tutto cambiato».
L’area vesuviana è assillata dalla presenza di bengalesi irregolari. Adesso che lei è diventato il primo sindaco leghista del Sud ne parlerà a Salvini?
Salvini «È l’unico politico di stampo europeo capace di rappresentare i bisogni dei cittadini e cercare soluzioni»
«Qui i bengalesi sono circa tremila. Ma la nostra realtà è diversa da quella della vicina Palma Campania. Noi sangiuseppesi siamo eredi di una esperienza secolare nel commercio ambulante, abituati alla tolleranza dal frequente e storico rapporto con gli altri. Tuttavia, le irregolarità vanno affrontate. Ma se si tratta di immigrati con i documenti in regola, ben vengano a lavorare da noi».
Cos’è secondo lei il populismo della Lega e dei 5 stelle?
«Secondo l’accezione negativa usata dal pensiero radical chic per denigrare il pragmatismo di governo è un modo per dare qualche contentino al popolo e tenerselo buono. Ma gli intellettuali di sinistra, ormai, sono fuori dal tempo. Pensano ancora che la politica sia fatta dalle categorie di destra o sinistra».
Invece?
«È tutto cambiato. C’è chi ascolta la gente, si impegna a risolvere i problemi. E poi coloro che fanno soltanto finta».