Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pil, frena la crescita meridionale Il Nord mette il turbo e ci supera
L’Istat: nel 2017 valore aggiunto all’1,4%, al Nord ha raggiunto l’1,8 Agricoltura in calo (- 2). E a Napoli la disoccupazione arriva al 24%
L’industria cresce, bene anche costruzioni e commercio, cala ancora l’agricoltura e tengono servizi finanziari e immobiliari. Nel Mezzogiorno il prodotto interno lordo, nonostante un incremento dell’1,4 per cento, rallenta rispetto alla media nazionale che è dell’1,5%. Nord est e Nord ovest volano rispettivamente con un aumento dell’1,8 ma il Sud va meglio del Centro che non ha superato lo 0,9%. E se a livello nazionale l’occupazione è cresciuta dell’1,1%, nelle regioni meridionali la crescita è inferiore alla media nazionale, risultando pari all’1%. A Napoli, secondo i dati sui sistemi locali diffusi dall’Istat, il tasso di disoccupazione è del 24% mentre la media nazionale si aggira intorno all’11.
L’analisi emerge da un report, elaborato dall’Istat su dati del 2017, in merito alla stima preliminare del Pil e dell’occupazione a livello territoriale. Scrive l’Istat: «Nel Mezzogiorno l’aumento del valore aggiunto è più marcato nell’industria (+4,4%), nel settore che raggruppa commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+3,4%) e nelle costruzioni (+3,2%). Segnano un incremento modesto i servizi finanziari, immobiliari e professionali (+0,5%). Si registrano cali per l’agricoltura (-2%) e per gli altri servizi (-1%)».
I dati Istat confermano, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’Italia corre a doppia velocità. Difatti nel Nord-est e nel Nord-ovest l’incremento dell’occupazione ha raggiunto l’1,3%, al Centro invece il trend è stato dell’1,1%, in linea con la media nazionale. E il divario è cresciuto ancora di più anche per il valore aggiunto.
In Italia, secondo il focus sui sistemi locali che ruotano intorno alle grandi città e agli agglomerati urbani più rilevanti, in tema di disoccupazione le più virtuose sono Bolzano (4,4%) e Trento (4,8%) seguite da Bologna (6%). Poi ci sono Milano e Trieste (6,6%). A Roma il tasso di disoccupazione è al 9,9%. Male il sud: Reggio Calabria (21%), Palermo (23,9%) e Napoli (24%).
Nel capoluogo campano cresce anche la disoccupazione femminile. Così la Regione ha deciso di stanziare 26 milioni di euro per contrastare il fenomeno. Chiara Marciani, assessore regionale con delega alle Pari Opportunità, alla Formazione e alle Politiche Giovanili, spiega: «Alle risorse economiche previste saranno affiancate varie iniziative per agevolare il rapporto lavoro famiglia».
Aggiunge: «I fondi saranno destinati alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro. Circa 19 milioni di euro all’imprenditoria femminile; altri quattro milioni per percorsi di formazione ed orientamento delle donne, anche individuali. Quindi se una donna in cerca di lavoro ha particolari propensioni per determinate attività, potrà accedere al finanziamento da parte della Regione per frequentare i corsi».
L’assessore regionale Chiara Marciani così conclude: «Altra cosa importante per le imprese femminili in difficoltà abbiamo previsto un aiuto successivo alla fase di start up dell’azienda».