Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il libro di Alemi sui misteri del caso Cirillo
Oggi la presentazione a Palazzo Serra di Cassano con Franco Roberti
NAPOLI «Il cao Cirillo, la trattativa Stato-Br-camorra» (editore Pironti). È il titolo del libro scritto dal giudice Carlo Alemi, trentasette anni dopo il rapimento dell’ex assessore regionale democristiano Ciro Cirillo. La presentazione oggi (ore 17) a Palazzo Serra di Cassano, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. A cura della Fondazione Castel Capuano, guidata dal presidente emerito Antonio Buonajuto, già presidente della Corte d’Appello di Napoli. Interventi dell’ex procuratore nazionale antimafia Franco Roberti consigliere per la sicurezza della Regione Campania e degli scrittori e saggisti Isaia Sales e Gigi di Fiore. Alemi era all’epoca il giudice istruttore che indagò sul caso Cirillo e d è sempre stato convinto che la vita dell’allora assessore regionale democristiano fu salvata grazie a un intervento congiunto tra esponenti dei servizi segreti dell’epoca, il boss Raffaele Cutolo ed esponenti brigatisti.
Per Alemi il capo della Nuova camorra sarebbe stato l’intermediario tra le varie parti nell’ambito della trattativa. Alemi, che è stato anche presidente del tribunale di Napoli, al convegno ricorderà i vari passaggi delle indagini di una complicata vicenda, ricca di misteri ancora non svelati, di colpi di scena e di morti. Come l’uccisione del dirigente della Squadra mobile di Napoli Antonio Ammaturo, ufficialmente assassinato dalle Br il 15 luglio 1982. In realtà — è questa la tesi del libro — Ammaturo potrebbe aver messo le mani su documenti compromettenti riguardanti proprio il rapimento Cirillo. Da tempo Gilda Ammaturo, la figlia maggiore di Antonio, chiede la riapertura delle indagini sull’uccisione del padre. Uno dei tanti misteri di questa vicenda.
La trattativa
Per il giudice l’ex assessore regionale fu salvato da interessi convergenti