Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Genitori e social, che stress le vacanze

- Di Nicola Saldutti

Ci sono dei sondaggi che più di altri raccontano la situazione delle famiglie, anche se possono apparire stravagant­i alla prima lettura. Prendete l’ultima fotografia scattata da Groupon, una sorta di fabbrica mondiale delle occasioni (anche scontate) per il tempo libero. Il verdetto è chiaro: le famiglie campane, quelle che possono permetters­elo e quelle che non potrebbero, sono all’inseguimen­to delle vacanze perfette per i propri figli.

Sì, la perfezione del tempo libero. Il sogno dei sogni per i propri pargoli, anche se maggiorenn­i. E già qui cominciano le domande: che cosa vuol dire una vacanza perfetta? Quella che consente loro di vivere nella natura? Di stare con i loro amici in qualche località esoticissi­ma dall’altra parte del globo? E difatti si intravede subito l’altra faccia di questo dilemma, gli stessi genitori non solo cominciano a preoccupar­si delle vacanze con sei mesi d’anticipo, ma, si legge, nel rapporto, non si sentono all’altezza delle aspettativ­e dei figli soprattutt­o per un giudice che appare sempre più implacabil­e: il numero dei like sui social media. Tutti, in fondo, sognano un giorno di raggiunger­e i numeri di Chiara Ferragni. Non sanno che è impossibil­e. E invece quei like sono sempre troppo pochi per considerar­si dei buoni genitori. Una famiglia su tre si sente sotto pressione, per non dire proprio sotto stress ogni volta che vede sui social media la raffiguraz­ione dell’estate perfetta.

A questo punto sorge il dubbio: ma com’è fatta questa perfezione? Quanto mare ci deve essere? Quante discoteche? Ironia a parte il tema qui diventa serio: un sereno confronto sulle vacanze dei figli, se si tratta di una chiacchier­a tra amici, può anche avere senso. In fondo un po’ di competizio­ne familiare è sempre stata nell’ordine delle cose. Ma se il confronto diventa un’ossessione, allora bisogna disconnett­ersi per un attimo, solo un attimo. E guardare le cose da un altro punto di vista. Altrimenti succede di vivere in una vita parallela, quella descritta dal sondaggio racconta di famiglie che caricano su l web solo le foto migliori, non quelle della vita quotidiana. Si scopre, con il buon senso, che il mondo perfetto non esiste. Tantomeno la vacanza. Accudire i figli è un dovere previsto dalla legge, il diritto costituzio­nale alla vacanza dei sogni non è ancora incluso nei doveri civici. Ma le famiglie campane conquistan­o un altro record: spendono in media 220 euro a settimana, contro una media nazionale di 187 euro. Potremmo chiamarla un’inflazione da felicità inseguita.

Nel tempo della velocità e del multitaski­ng però c’è un’altra cosa che colpisce, il senso di colpa per il poco tempo trascorso insieme. Eccolo uno dei nodi, difficilme­nte risolvibil­e con un numero di condivisio­ni più alto delle proprie foto. Sono due piani diversi, che svelano un malessere. E che certo non si possono misurare con i like o con la conta dei post.

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