Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Genitori e social, che stress le vacanze
Ci sono dei sondaggi che più di altri raccontano la situazione delle famiglie, anche se possono apparire stravaganti alla prima lettura. Prendete l’ultima fotografia scattata da Groupon, una sorta di fabbrica mondiale delle occasioni (anche scontate) per il tempo libero. Il verdetto è chiaro: le famiglie campane, quelle che possono permetterselo e quelle che non potrebbero, sono all’inseguimento delle vacanze perfette per i propri figli.
Sì, la perfezione del tempo libero. Il sogno dei sogni per i propri pargoli, anche se maggiorenni. E già qui cominciano le domande: che cosa vuol dire una vacanza perfetta? Quella che consente loro di vivere nella natura? Di stare con i loro amici in qualche località esoticissima dall’altra parte del globo? E difatti si intravede subito l’altra faccia di questo dilemma, gli stessi genitori non solo cominciano a preoccuparsi delle vacanze con sei mesi d’anticipo, ma, si legge, nel rapporto, non si sentono all’altezza delle aspettative dei figli soprattutto per un giudice che appare sempre più implacabile: il numero dei like sui social media. Tutti, in fondo, sognano un giorno di raggiungere i numeri di Chiara Ferragni. Non sanno che è impossibile. E invece quei like sono sempre troppo pochi per considerarsi dei buoni genitori. Una famiglia su tre si sente sotto pressione, per non dire proprio sotto stress ogni volta che vede sui social media la raffigurazione dell’estate perfetta.
A questo punto sorge il dubbio: ma com’è fatta questa perfezione? Quanto mare ci deve essere? Quante discoteche? Ironia a parte il tema qui diventa serio: un sereno confronto sulle vacanze dei figli, se si tratta di una chiacchiera tra amici, può anche avere senso. In fondo un po’ di competizione familiare è sempre stata nell’ordine delle cose. Ma se il confronto diventa un’ossessione, allora bisogna disconnettersi per un attimo, solo un attimo. E guardare le cose da un altro punto di vista. Altrimenti succede di vivere in una vita parallela, quella descritta dal sondaggio racconta di famiglie che caricano su l web solo le foto migliori, non quelle della vita quotidiana. Si scopre, con il buon senso, che il mondo perfetto non esiste. Tantomeno la vacanza. Accudire i figli è un dovere previsto dalla legge, il diritto costituzionale alla vacanza dei sogni non è ancora incluso nei doveri civici. Ma le famiglie campane conquistano un altro record: spendono in media 220 euro a settimana, contro una media nazionale di 187 euro. Potremmo chiamarla un’inflazione da felicità inseguita.
Nel tempo della velocità e del multitasking però c’è un’altra cosa che colpisce, il senso di colpa per il poco tempo trascorso insieme. Eccolo uno dei nodi, difficilmente risolvibile con un numero di condivisioni più alto delle proprie foto. Sono due piani diversi, che svelano un malessere. E che certo non si possono misurare con i like o con la conta dei post.