Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Universiade, i costi delle scelte sbagliate
Caro direttore, la piega che oramai ha preso la vicenda del Villaggio degli atleti per le Universiadi 2019 — ma soprattutto la tesi del governatore campano che oggi lamenta il fatto secondo il quale la Regione paga e subisce le scelte di altri — mi spinge ad alcune doverose riflessioni politiche. Considerazioni, ci tengo a chiarire, che non sono semplicemente rivendicative di chi ha sempre chiesto che si evitassero le solite logiche del “mordi e fuggi” ma di chi, viceversa, chiedeva che si lavorasse perché questo evento straordinario si trasformasse davvero in un’opportunità e lasciasse dunque qualcosa di concreto e utile ai cittadini. Il tema attiene allora all’incapacità politica di chi oggi versa lacrime di coccodrillo immaginando di non doversi assumere le proprie responsabilità, di non dover riconoscere la propria assoluta mancanza di lungimiranza. De Luca paga, e ci fa pagare, le sue non-scelte e forse anche la mancata volontà, tutta autoreferenziale, di portare un progetto credibile alla condivisione istituzionale di tutti soggetti coinvolti: Regione, Comune di Napoli, così come le amministrazioni degli altri capoluoghi di provincia. Un tavolo del genere, dal profilo esclusivamente istituzionale, avrebbe infatti permesso di poter ragionare strategicamente. Oggi le scelte sbagliate e le non-scelte del governatore ci costringono a dover subire passivamente quelle, peraltro non condivisibili, di chi ha interessi diversi da quelli di Napoli e della Campania. Per questo diciamo che De Luca non può pensare di giocare a fare il martire per un’annunciata débâcle, per un’opportunità che si sta trasformando in un problema, perché, almeno dal punto di vista dell’immagine e delle ricadute strategiche, di fallimento si tratta. Oggi, tuttavia, è il tempo del senso di responsabilità. Certo, la tentazione di dover dire che sarebbe il caso di fermare la macchina di questo evento che costerà al contribuente 270 milioni senza portare nessun beneficio vero, è forte. Ed è forte anche in forza della sola considerazione che 2.500 prefabbricati “storpieranno” il precario equilibrio della Mostra d’Oltremare e non parliamo affatto di benefici ma di costi pesantissimi dai quali non trarremo un bel nulla se non il contenzioso di chi, tra gli espositori storici delle fiere napoletane, ha già annunciato la richiesta di un risarcimento danni milionario. Quindi, pur auspicando che vi siano ancora i margini per rivedere la localizzazione del Villaggio, non diremo: non siete stati all’altezza, le Universiadi terminino qui. Oggi il dado è tratto e speriamo bene. Bisogna lavorare affinché l’evento riesca nel miglior modo possibile. Dal giorno dopo, però, identificheremo uno per uno tutti gli errori commessi da questa improbabile classe dirigente campana e napoletana, che ha buttato al vento 200 milioni di euro perché “comunque andavano spesi” e che non può immaginare di poter scaricare le proprie colpe a destra e a manca; anzi, dovrà assumersi tutte le responsabilità politiche del caso. E chissà, visto che qualche danno pure si è consumato, forse non solo politiche.