Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il caso Stress da social, in Campania i genitori «soffrono» per i figli
Groupon: «Sensi di colpa per non poter soddisfare vacanze perfette» Videogiochi, vestiti e regali: spendono fino a 220 euro alla settimana
Penne, libri e zaini nei
NAPOLI cassetti, addio scuola. C’è l’estate e per i bambini vuole dire vacanze, almeno fino a settembre quando inizierà il nuovo anno scolastico. Ma se per loro è già iniziato da pochi giorni un periodo di relax e divertimento, per i genitori accade esattamente l’opposto perché sono vittime dello stress da social media. Il motivo? L’ansia di non poter soddisfare le aspettative dei loro bambini che, attraverso i profili social di altre mamme, vedono foto di vacanze perfette. Si chiama ansia da confronto, soprattutto perché gestire il tempo libero dei figli quando si è al lavoro per tanti genitori è quasi una missione impossibile.
Groupon, leader mondiale del commercio locale, ha elaborato uno studio sulla Campania dal quale emerge che i genitori spendono 220 euro alla settimana per intrattenere ciascun figlio durante l’estate. Non solo: la ricerca ha anche messo in evidenza che il 16% dei genitori ha iniziato a preoccuparsi delle vacanze estive dei propri figli con almeno sei mesi di anticipo, perché il 76% di loro è convinto che le vacanze a cui hanno pensato non siano all’altezza delle aspettative. Agli analisti di Groupon, dunque, il 33 per cento delle mamme e papà ha dichiarato di sentirsi sotto pressione ad ogni post sui social che raffigura l’estate perfetta. Per il 32% dei genitori, è scritto nello studio, «la pressione aumenta a dismisura quando i loro figli raccontano loro le attività che hanno visto fare dai loro amici sui social». E addirittura c’è un 35% di genitori che «dichiara di caricare solo le foto migliori e non quelle che sono l’effettivo ritratto della vita quotidiana».
Ai social media, poi, si aggiungono anche i sensi di colpa. Tra i principali c’è il poco tempo dedicato ai figli (49%), anche se il 45% dei genitori ha dichiarato di aver fatto finta di essere ammalato al lavoro per avere più tempo da trascorrere con i bambini. I genitori hanno evidenziato altri tre significativi sensi di colpa: quelli causati dal tempo che i bambini passano al chiuso (33%), davanti alla tv (33%) e quelli provocati dalla mancanza di attività da fargli fare (19%).
Per alleviare i sensi di colpa, poi, otto genitori campani su 10 hanno affermato di fare molti regali ai loro figli. «In particolare, le mamme sono più spendaccione rispetto ai papà quando si tratta di sensi di colpa da attenuare». Nello specifico, come detto, i genitori campani spendono circa 220 euro a settimana per ogni bambino, posizionandosi sopra la media nazionale pari a circa 187 euro a settimana per ogni bambino. Le spese sono destinate a cene a base di pizza e hamburger (33%), sempre amati dai bambini, gite giornaliere a parchi tematici o cinema (31%), vestiti nuovi e dolci o caramelle (30%), nuovi giocattoli (24%) e nuove tecnologie come ipad o videogiochi (20%).
Significativi i dati della ricerca sulle mamme lavoratrici. Il 37% di esse ha spiegato di ricevere lo stesso trattamento delle altre colleghe, seguito dal 25% che ha dichiarato che all’interno della propria azienda non viene prestata particolare attenzione alle mamme lavoratrici, e dal 19% che ha detto di non avere particolari agevolazioni se non da parte delle colleghe che cercano sempre di aiutarle.
Nicola Cattarossi, managing Director Groupon Southern Europe, afferma: «La ricerca dimostra come i genitori si sentano sotto pressione per offrire un’estate perfetta ai propri figli».