Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dopo la visita di Fico il racket si scatena Esplodono due bombe
Terrore al Vasto, bomba esplosa nella notte davanti a una tabaccheria
NAPOLI Due mattine fa il Vasto era blindato: agenti in divisa nelle auto di servizio con i lampeggianti accesi, uomini in borghese infiltrati tra la folla, i Falchi che guardavano da lontano pronti ad intervenire e l’auto blu di scorta. C’era il presidente della Camera, Roberto Fico, e dopo un giro per il rione ha ribadito la necessità di ascoltare le istanze dei cittadini perché «il Vasto è un quartiere che sta soffrendo».
Tutto è filato liscio. La mattina. La notte, invece, la camorra è tornata a lanciare un messaggio chiaro ed inequivocabile: chi comanda qui siamo noi. E così ha piazzato una bomba in via Parma e l’ha fatta esplodere davanti alla saracinesca di un bar tabaccheria distante poche decine di metri dal luogo dove Fico si è soffermato con i cittadini, le associazioni e giornalisti parlando di speranza e resurrezione del quartiere bunker. Il boato ha scosso la tranquillità della notte, dopo una mattina che aveva lasciato un po’ di speranza ai residenti di un quartiere che ogni giorno lotta contro il degrado e l’integrazione (forzata) di diversi migranti, quasi tutti irregolari, che organizzano mercati di «pezze» all’aperto, gestiscono piazze di spaccio e spesso si azzuffano in preda ai fumi dell’alcool. Una situazione documentata da decine di video che circolano sui social e che hanno aizzato ancora di più gli animi dei cittadini esasperati. Ma la bomba di ieri notte ha riportato tutti con i piedi per terra. Il primo problema è di altra natura e si chiama camorra. Che in quella zona della città fa parte dell’ossatura dello stesso rione. Il Vasto da sempre è sotto l’egida del clan Contini che però paga le cosiddette «quote» al clan Mazzarella che in questi mesi soffre le pressioni criminali di un altro clan: i Rinaldi, i quali hanno trovato solide alleanze per contrastare la cosca cosiddetta dei «quattro rioni». Infatti i Mazzarella comandano a piazza Mercato, a San Giovanni, a Poggioreale e a Santa Lucia. La bomba è esplosa in via Parma poco prima delle 2 ed è stata sentita fino all’Arenaccia. Destinataria è una attività che ha subito danni per migliaia di euro. Il proprietario ha escluso categoricamen- te di essere stato minacciato da chicchessia, ma i carabinieri che conducono le indagini ritengono che possa essere un messaggio dei «signori del racket» che in queste settimane premono per la riscossione della rata del pizzo di agosto. Un’ora dopo, alle Case Nuove, nei pressi del carcere di Poggioreale, poco distante dal luogo dell’agguato al Vasto, è stata fatta esplodere un’altra bomba, sempre contro una tabaccheria. La matrice dell’attentato qui è molto più chiara perché l’esercizio commerciale è di un familiare di un boss del clan Caldarelli che nella zona combatte la faida sempre contro i Mazzarella.